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La cialtroneria

mercoledì 31 dicembre 2014

AUGURI

Freddo bestiale. Una dormita colossale. Vado piano. La testa non macina ne idee, ne informazioni. Leviamo in alto i calici, e si brindi al nuovo anno.- Ah io sono astemia-, anche questa la passo. Allora, almeno, lasciamoci con la speranza che, domani non cambiera' nulla, ma fra 365 giorni, un passo avanti lo possiamo aver fatto, oltre che verso la vecchiaia, anche verso una meta, un risultato. Un passo verso una convinzione più solida, o verso la soluzione ad un problema. Un passo verso qualcuno di importante, o verso una causa valente. Un passo verso i propri figli per capirli e sostenerli. Un passo verso un'etica più forte. Un passo verso la maturità che insegna. Un passo verso chi credevamo non valesse. Un passo verso il mondo creativo. Un passo verso un libro. Un passo verso la filosofia volta a selezionare virtù. Un passo verso un lavoro gratificante. Un passo verso una più forte autostima. Un passo verso il dimenticare un torto. Un passo verso l'equilibrio. Un passo verso il coraggio. Un passo verso la fiducia negli altri. Un passo verso la ragionevolezza universale. Un passo verso la tolleranza che è diversa dal subire. Un passo verso la risolutezza. Un passo verso l'armonia interiore. Un passo verso le proprie soluzioni. Un passo verso l'amore. Insomma vi auguro che questo anno 2015, almeno vi faccia fare un passo, Uno qualsiasi, ma vi auguro di non rimanere IMMOBILI. UN PASSO. Auguri

lunedì 29 dicembre 2014

TENTO COL PROSSIMO

Sta per finire questo anno stremante. Vedo sui social bacheche di ringraziamento. Ma Beati voi. Io spero di sbrigarmi a chiuderlo velocemente, e anelare a qualcosa di appena più accettabile per il prossimo. Una fatica immane dentro e fuori. Il sistema che non aiuta in niente. La società radiata dal giudizio. Singoli in preda a vere follie patologiche. Le personalità che non si aquietano. Gli anni che volano, e la sensazione di fretta a realizzare quello che ancora non hai visto risolto. I problemi contingenti, e quelli pregnanti dell'anima. Le necessità effettive, e l'impossibilità di farvi fronte. Le aspettative minime negate. La salute che a volte va per i conti suoi, e li davvero alzi le mani. Un sistema di opposizione permanente guida le vite di tutti, con movimenti contrari, e risultati frustranti. La pubblicità del marketing degli illuminati che ti dice: ce la puoi fare-e invece non ce la fai, perché è solo uno slogan, non è la vita vera, quella non si sottomette alla volontà del mulino, ma fronteggia difficoltà di frontiera. Forse ce la farai- ma non garantiamo- sarebbe il giusto spot. Forse qualcosa lo porti a casa, ma con grande difficoltà, e sicuramente quello che lasci, è più importante di quello che guadagni. Il risultato è un deficit di energie e soddisfazioni. "Grazie per questo anno", certo l'ho raccontata, sul come avrei da obiettare, ma siccome le recriminazioni postume non risolvono, meglio tenersele, e sperare di raccontarla anche il prossimo. Grazie x questo anno..ma tento col prossimo

giovedì 25 dicembre 2014

SCELGO

Quando ero giovane, molto giovane, cioè un secolo fa, avevo un'amica adulta la quale mi diceva sempre che, alla sua età, non aveva più voglia di fare e frequentare gente o cose che non voleva. Ora, da adulta, mi faccio questo proponimento anche io. Da adesso eviterò di fare quello che non sopporto, ed eviterò le persone che non alimentano. Scegliere. Ecco cosa voglio fare. Scegliere quello che fa per me, ed evitare tutto il resto. Perché questo meccanismo di scelte di qualità si attiva solo da adulti? Forse perché con l'immaturita' si è in balia di tutto e tutti. La voglia di affermazione in qualsiasi ambiente ed ambito, neutralizza la capacità di analisi e critica rispetto a modi e fare, di conseguenza si avvicina tutto come possibile ambito in cui avere successo. Poi per fortuna cresci, e capisci che essere il leader dei cretini è imbarazzante, ed ascoltare conversazioni che non sono sulle tue corde noioso. Capisci che non sono tutti splendidi, anzi, vanno a LED, e ti chiedi perché tu debba guardare le loro luci intermittenti,quando la tua luce naturale funziona benissimo. Capisci anche che tutto non fa per tutti, e qualcuno proprio non ce la fa. Allora io mi dico: scelgo a rischio di passare antipatica, scelgo chi e cosa. Scelgo di non perdere tempo ed energie con quello che non fa per me. Scelgo di stabilire la mia qualità, che può essere arbitraria per qualcuno, ma adeguata per me. Scelgo di comunicare con chi capisce, e non prevarica. Sono adulta posso scegliere.

venerdì 19 dicembre 2014

AVVISO

Tutti buoni, tutti onesti, tutti bravi, tutti virtuosi. Il mondo va a rotoli ma i suoi componenti sono tutti bravi. Qualche cosa non torna. Avete mai sentito una persona definirsi non propriamente etica? Mai! Tutti sensibili, altruisti, capaci, onesti, morigeratamente integri. Leggo come un tormentone da spot pubblicitario gente che si autoproclama sensibile; la persona davvero sensibile non si sognerebbe MAI di autodefinirsi tale. Ma sapete cosa significa Davvero essere sensibili? No qui bisogna rimettere in asso le parole perché si sono davvero ingarbugliate irrimediabilmente. La sensibilità è la capacità innata di vedere oltre le cose, di interiorizzare talmente bene i concetti, da farne modo di vita, è la sensazione di malessere davanti ad un sopruso, lo schieramento netto e il non concorrere ad illeciti. Io tutta sta gente sensibile non la vedo, e no, mi dispiace per voi,ma vedo un branco di bischeri pronti a fregarsi a vicenda vestiti da chierichetti. La sensibilità è altro, ma che andiamo millantando. Sensibile è quello che per rimanere integro, cioè intero, non cede parti di sé al compromesso ideologo, va controcorrente perché non vuole violare la sua coscienza educata. Se fossimo una umanità di sensibili questo sarebbe il risultato? Ma andiamo. Accolliamoci le nostre belle responsabilità senza portare per il culo nessuno. La prossima volta che qualcuno mi dice di essere una persona sensibile, e lo vedo in situazioni che nulla toccano la sfera di sensibilita lo prendo a parole, visto che io non sono sensibile. È un avviso!

martedì 16 dicembre 2014

LIBERTA'

Una donna libera è il contrario di una donna leggera.-Simone de Beauvoir Due concetti complessi in una frase di pochi lemmi. La libertà e la leggerezza. La donna libera di cui parla Simone, è fraintesa spesso con la donna leggera nei costumi e nei modi. Nessuna delle due accezioni è giusta. La donna libera non è quella libera di uscire entrare, fare sesso o fare serate a suo piacimento fine a se stessa, ma lo è nella mente, dai pregiudizi, dai retaggi, dei sottoboschi radicati, dalle tradizioni autoreferenziali seguendo un suo pensiero filosofico emotivo reale, non volto a fare solo ciò che vuole come autocombustione dei suoi vizi. Libera di scegliere, e la scelta attiva non è mai leggera, porta con sé un fardello di responsabilità, di fare consapevole, senza il quale la libertà sarebbe solo scelleratezza. Ecco allora che la responsabilità di scegliere, e la leggerezza di essere senza pensieri, sono concetti che non possono seguire lo stesso corso. La leggerezza serve si, a vivere il mondo con una sorta di pneuma che non schiacci a terra, ma riservando a questa distanza di sicurezza la garanzia di integrità morale entro la sfera di libertà personale di ognuno. La gestione della libertà impegna una vita, e nella ricerca del perfetto equilibrio di consumo responsabile, la mancanza di pensiero strutturato non è ponderato. Libera di fare con maestria. Capace di pensare con cognizione. Lontana da falsi inni alla liberta'.Simone mi piaci, chissà se ti abbiamo capita abbastanza?

venerdì 5 dicembre 2014

INSIEME

Il logaritmo è il numero a cui deve essere elevata la base, per arrivare ad un dato esponente; dal numero naturale, si arriva, grazie al logaritmo, al numero potenziato. (Reminiscenze scolastiche adeguate). Le persone, a volte, quando si incontrano, possono diventare un logaritmo necessario per arrivare al numero incognito dato dall'equazione. Ciò che da soli, come numeri naturali, non potremmo fare, lo si può concorrere grazie al logaritmo che qualcun' altro ci pone ad esponente: sottotitolo di stimolo, aiuto, supporto, amore; l'accezione è varia, il risultato maggiorato. Siamo tutti dei logaritmi inconsapevoli. A ben vedere, se circondati dalle persone giuste, si può capire che alcuni risultati li si è ottenuti grazie ad esponenti che ci hanno potenziato. Nessuno di noi può fare alcunché da solo...siamo tanti logaritmi, con coefficienti funzionali, e non solo. Quell'esponente/espediente della matematica che serve a velocizzare un'operazione, o a renderla più snella, è la funzione di tanti di noi, che hanno bisogno di essere potenziati, incentivati, nelle loro doti ed abilità per arrivare all'ottimo, al risultato sperato, risultato esatto, non da solisti, ma da logaritmi umani. Nulla di male. Insieme equipotente. Insieme per essere più potenti.