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La cialtroneria

lunedì 28 gennaio 2013

LITIGHIAMO!

È lunedì!
Quanto avete litigato fra sabato e domenica con vostro marito, fidanzato, compagno o chiunque abbiate vicino?
È risaputo che il fine settimana non è il momento del: “come siamo felici”, purtroppo no, è il momento del: “ci dobbiamo spiegare”. Oh, c’è sempre da spiegare qualcosa a qualcuno.
E vai che da spiegazione in spiegazione, da discussione in discussione alla fine è matematico che si litiga; inizi il sabato con tutti i buoni propositi, arrivi alla domenica sera e dici speriamo che arrivi presto lunedì, AMEN.
Il “non tempo” della settimana fa rimandare e procrastinare spiegazioni o delucidazioni che nel momento in cui dovrebbero essere risolte vengono posticipate per mancanza di tempo, ma che riprese successivamente assumono proporzioni enormi rispetto al fatto in sé. Una cosa da nulla, diventa un fatto di stato, un’osservazione fatta senza malizia un millantare, un gesto compiuto senza secondi fini ricoperto di dolo.
Siamo permalosi, e pure nervosi. Di conseguenza manchiamo di lucidità per prendere le cose per come sono realmente. LITIGHIAMO, CAGNARA!
A volte mentre discuti ti verrebbe da chiedere: ma che film hai visto? Litigando si mette in piedi una realtà alterata rispetto alle colpe dell’altro, dalle quali prima uno cerca di difendersi, e poi successivamente cerca di capire se quelle accuse che gli sono state imputate le abbia davvero, ma mentre si fa tutto questo percorso ostile, ed anche piuttosto irritante il sabato e la domenica passano guardandosi in cagnesco. Benedetto lunedì.
Tu hai detto, tu hai fatto, tu hai pensato. Niente in certi momenti qualsiasi cosa tu faccia: E’ SBAGLIATA. Allora ti dici fra te, sai che faccio? Sto ferma non mi muovo, mi mimetizzo sperando che passi … la speranza è l’ultima a morire.. se ce la fai speri tanto. Macchè, la mimetizzazione dura poco perché se quello che hai vicino ha deciso che vuole litigare tanto ti trova. Finita la speranza. E perché si litiga? Perché non ti sei fatta trovare, tanto per iniziare, ovvio! E poi per una serie di altre cose che ad una attenta analisi sono delle sciocchezze ma ai conti sono ciò che rovinano il tuo week end.
Potete respirare è lunedì!



domenica 27 gennaio 2013

L'AMANTE? CE L'HO ANCHE IO!

Per essere cool devi essere di moda, e siccome in questo periodo va di moda avere almeno un amante, oggi faccio outing, e dichiaro anche io di avere un amante segreto.
L’amante è segreto direte voi, altrimenti si chiamerebbe marito vero? Giusto, no oggi non parliamo di mariti per carità. Dov’ero? Ah il mio amante. Sì allora vi presento il mio amante che non porta camicie a scacchi, non parla in termini volgari, non ha un aspetto da macho, non porta tatuaggi, non beve, non fuma, ed è affatto da asma da fieno da sempre: signore, care le mie amiche, vi presento il mio amore eterno: Marcel Proust. Ecco adesso lo sapete, e siete autorizzate a dirlo a chiunque. Io amo Proust in modo viscerale, mi muove davvero qualcosa nell’anima.
È morto? Chi Marcel? Lui è più vivo di tanti vivi, ve lo garantisco. –“La ragione per cui un’opera di genio difficilmente è ammirata subito è che chi l’ha scritta è un uomo straordinario, che pochi gli assomigliano”-
Proust mi incanta, mi schianta, mi racconta, mi disquisisce, mi ammalia, mi tiene avvolta nelle sue spire, mi fa pensare per giorni. -”La sua amante gli aveva aperto l’anima all’invisibile, aveva reso seria la sua vita e delicato il suo cuore”.
Si dice che quando un uomo riesce a tenerti ferma la testa tu sarai sua tutta la vita, pensate che potere ha Marcel su di me, mi impegna la materia grigia, c’è qualcuno che lo sa fare. –“Quando la realtà si ripiega e aderisce a quel che abbiamo a lungo sognato.”
Io che lo leggo tutti i giorni, e annoto tutto quello che dice, e mi soffermo a capire cosa volesse intendere in quel preciso istante, ecco quando faccio tutto questo, ho davvero la sensazione di averlo davanti.-“ Solo le persone incapaci di scomporre nella loro percezione quel che a prima vista sembra invisibile credono che la condizione faccia corpo con la persona”.
Si dice che la lettura sia l’unico modo per poter stare in compagnia dei grandi della storia. Vero, io sto con Proust, e lo amo.
-”Il pensiero non può nemmeno ricostruire l’antico stato per  confrontarlo con quello nuovo, perché non ha più campo libero: la conoscenza che abbiamo fatto, il ricordo dei primi minuti isperati, le parole che abbiamo udite, sono lì a ostruire l’ingresso della nostra coscienza, e dominano le vie della nostra memoria ben più che quelle della nostra immaginazione, retroagiscono sul nostro passato, che non siamo ormai padroni di vedere senza tener conto di loro, assai più della forma, rimasta libera, del nostro avvenire.”
Ecco, dopo che leggi Proust le sue parole dominano davvero le vie della memoria. La sua dialettica, la sua sterminata cultura, le sue visioni, il suo modo di descrivere i sentimenti, ti lasciano estasiata. –“Siamo tutti costretti per rendere sopportare la realtà, a coltivare qualche piccola pazzia.”
Amo un genio, c’è qualcosa di male? Credo abbia detto tutto quello che qualcuno non riuscirebbe a dire in tre vite.
Concludo così:
-“Quando un animo è portato al sogno, non bisogna tenervelo lontano, razionarglielo..se un po’ di sogno è pericoloso, quel che ce ne guarisce non è sognare di meno, ma di più, fare tutto il sogno. È importante conoscere interamente i propri sogni per non soffrirne più.”
Che uomo il mio amante… ineguagliabile.. senza tempo..
ciao!!!

sabato 26 gennaio 2013

VOGLIO LA VALIGIA DEI RICAMBI

Voglio la valigia dei ricambi. Sì, voglio essere come Mr. Potato di Toy Story, la patata che si porta dietro il suo set di attrezzi e può cambiarsi il naso, le orecchie, la bocca, e tutta una serie di accessori funzionali alla faccia di cui ha bisogno.
Stamane mi sono alzata con UN occhio gonfio, uno solo è, non tutti e due, almeno potevano bilanciare. Uno solo che mi crea una risacca sotto al bulbo oculare, di cui non so spiegarmi la provenienza, ed il cui gonfiore mi fa anche ombra. Sono andata a specchiarmi, cosa che non faccio mai di primo mattino per evitarmi patemi, e non potevo spiegarmi questo aspetto da donna di mezza età con tanto di viso anche diseguale; il fatto che sei già una donna matura lo “quasi” accetti, ma che la tua faccia decida di mostrarne due al contempo non ti cala proprio: una parte  sembrava la mia (più o meno), ma l’altra era di una perfetta sconosciuta. Sono andata a cercare fra le mie 100 creme se ce ne fosse stata una che magari mi avesse potuto aiutare, ma niente, nessuna crema dei miracoli, ci vuole solo la cassetta degli attrezzi di Mr. Poteto. Ad una certa età, hai davvero solo bisogno di ricambi, cioè non basta il palliativo, no, no, ci vuole proprio il pezzo nuovo, per esempio a me stamane mi servono due occhi nuovi e soprattutto UGUALI! Cavolo, che trauma l’età che avanza, a venti anni non ci pensi che un giorno ti alzerai stentando di riconoscerti, no ma scherziamo, a venti vai come un treno per fortuna, è quando arrivi al doppio degli anni che iniziano gli sgambetti, ogni tanto una caduta e una bella ammaccatura. Che soddisfazioni! E la cosa peggiore è quando tuo figlio ti dice: “Mamma ma che hai stamane, hai una faccia strana!. Bene non mi riconosce neanche lui … vado a cercare la valigia dei ricambi… provo da Brico..che dite ci sarà?

mercoledì 23 gennaio 2013

QUANDO E' TROPPO E' TROPPO

Io ci provo ogni giorno a parlare di attualità, non pensiate che prima di scrivere non mi informi sui temi del giorno, il punto però, è che quando mi metto a scrivere pensando ad un tema corrente mi passa la vena ispirativa.
Prendete le notizie di oggi:
è nato il figlio di Shakira e Piquè, si chiama Milan, passo sul commentare il nome, perché quella del nome è una scelta troppo personale, ma la sovraesposizione dell’evento sta facendo davvero schifo, l’ecografia sui canali dei social network, come stanno facendo Belen ed il suo compagno. Feti on line, esseri senza ancora viso, identità, già spiaccicati ovunque come fossero una mozzarella da vendere. Io capisco che la società stia cambiando e che tutto si stia  rivoluzionando; ma entro certe sfere ed ambiti, non staremo facendo un po’ troppo? Non c’è una riservatezza da tutelare? Jodie Foster ha fatto coming out circa la sua sessualità: sono lesbica. Va bene, allora? Io sono eterosessuale! Frega niente a nessuno? Perché delle notizie private devono essere sbandierate in prima pagina, pensando che cambino la vita di chi le legge? Sono diventata mamma! Complimenti, io lo sono diventata tre volte, l’unico modo di ripopolare il mondo è che frequentemente qualcuno diventi madre. Palese.
Corona scappa e chiamalo scemo, Sarkozy vuole andare in Gran Bretagna per non pagare le tasse, esempio di integrità, da presidente a latitante dello stesso paese, Cosentino millanta : non vedo non sento non parlo.
Intanto Justin Bieber supera Lady Gaga su twitter.. ecco almeno questa notte dormirete più serene.
Domani ci aspetta la prima cacca di Milan, mi raccomando.. tutte attente … è attualità!  

martedì 22 gennaio 2013

MARTEDI'

MARTEDI’. Giorno di Marte. In effetti il martedì è una mezza guerra. Dopo il lunedì da cui ti riprendi a stento, il martedì è il giorno in cui devi scendere in campo ed affrontare la tua battaglia per poter portare a casa la settimana. Che periodo difficile. Non esiste persona con cui mi confronti che non parli delle difficoltà, della pesantezza, della preoccupazione reale, non del futuro, ma di domani, che si potrebbe considerare presente. Una enorme incognita. Un enorme punto di domanda e una guerra giornaliera. Ma oggi è martedì, è il giorno della battaglia.

lunedì 21 gennaio 2013

AL CUOR NON SI COMANDA

“Tutti dicono che il cervello sia l'organo più complesso del corpo umano, da medico potrei anche acconsentire. Ma come donna vi assicuro che non vi è niente di più complesso del cuore. Ancora oggi non si conoscono i suoi meccanismi».
Lo ha detto Rita Levi Montalcini. Una dichiarazione bellissima ancor più, in virtù del fatto, che a farla è una scienziata e dice, a ragione cose, che noi da profani magari  intuiamo soltanto.  Come funziona il cuore? Certo se la mettiamo sul termine: è la pompa che fa circolare il sangue e fa in modo che ogni vaso abbia il proprio nutrimento ed ossigeno non fa una piega. Ma il cuore è molto di più.  Chi può spiegare come influisce il cuore su ogni scelta che facciamo? Quando si dice è una questione di cuore cosa vogliamo dire? È stato provato ormai scientificamente, che il contesto sociale in cui si vive, il modo in cui ci si relaziona, i rapporti insoddisfacenti, possono essere cause reali per una sofferenza di cuore. E quando queste condizioni si verificano, sfociano davvero in patologia, non sono fantasie. Essere esposti a continui stress, o avere preoccupazioni assillanti, non solo è un male per il nostro sistema nervoso, ma anche a quello cardio-vascolare. Insomma anche il cuore soffre, e non solo per cause dovute ad affaticamento fisico, il cuore si ammala anche a causa di una vita insoddisfacente, di preoccupazioni, di situazioni dolorose. La connessione che si attiva fra le emozioni, il sistema nervoso ed il cuore non è chiara, ma ne è certo l’effetto. Si può intuire che essendo l’organismo un sistema olistico, non può essere considerato a comparti. Dire mi fa male il cuore, o dire ho una pena sul cuore non è un’espressione così impropria, come quando qualcuno muore di crepacuore. Mi ricordo di aver letto, di una donna che non ha retto alla morte del marito, è morta di dolore, il suo cuore non ha resistito. Dunque? Ha ragione la Montalcini, il cuore fa  statuto speciale a modo suo. Nel cuore c’è davvero una sede appartata di sentimenti che non si possono comandare, e non si possono dominare. Quando si dice che il cuore va da solo è verissimo, come è altrettanto vero quando si dice al cuor non si comanda.  Saranno anche modi di dire…ma quanto sono veri. D’altro canto siamo sicuri di voler sapere proprio tutto? Non è bello rimanere con questo alone di mistero circa il cuore che influisce sul nostro essere, senza sapere di preciso perché? Ha un grande fascino questa cosa. Lo stesso fascino dell’amore, un mistero che non può essere svelato perché perderebbe della sua essenziale magia … il mistero del cuore.

sabato 19 gennaio 2013

LE DOGLIE AGLI UOMINI

Oggi ho letto una di quelle notizie che mi sono piaciute da matti, due presentatori olandesi si sono sottoposti ad una prova “estrema”, con degli elettrodi posizionati all’addome, hanno simulato i dolori delle doglie. Il programma televisivo è considerato un programma che propone prove estreme. Estreme? Certo per un uomo le doglie sono estreme, tant’è vero che uno dei due si è fatto staccare tutto prima dello scadere delle due ore, esattamente come farebbero un buon 80% dei maschi, l’altro è stato “uomo” ed ha resistito. E noi che siamo donne? Siamo da prove estreme! Già perché quando sei lì, non puoi dire scusate staccatemi gli elettrodi che non ce la faccio, no, il parto è una questione TUA, nessuno lo può fare per te, e nessuno può fermare un processo che deve solo compiersi, con un dolore immenso. Sapete benissimo che quando ti dici: “muoio”,è quello il momento in cui nasce, non sei morta ma ci sei andata vicino. Non voglio essere cinica e fare battutine, per carità, lontano da me … ma ogni uomo intelligente capirà. Per gli uomini la soglia del dolore è molto bassa, la natura non viene loro incontro perché realmente non ne hanno bisogno. Sono le donne quelle che hanno il reale bisogno di saper SOPPORTARE. Già fisiologicamente dobbiamo saper sopportare, e come spieghi ad un uomo quanto dolore per mettere al mondo un figlio. Gli elettrodi sarebbero una bella soluzione, due ore e vediamo cosa accade, a dire il vero le mie doglie non sono durate 2 ore sapete, no io sono proprio una di quelle sfigate che dopo 12 ore di dolori da volersi buttare dalla finestra aveva un utero aperto di soli 3 cm nonostante tutte le manovre della mia dottoressa per indurlo a fare il suo dovere. Doglie e taglio cesareo, tiè. Per il secondo è andata ancora peggio… non sto a sottolineare che siamo vivi per caso entrambi, o vivi perché io ho una sopportazione al dolore davvero molto alta..mi sono consolata col terzo. Però questo fatto oggi mi ha fatto davvero pensar molto, le prove fisiche a cui a volte gli uomini si sottopongono, non sono davvero nulla, alla somma prova cui una donna si deve prestare per poter avere la ricompensa: un bambino.
Poi ti dicono che sei protettiva, e come potrebbe essere diversamente quando pensi al dolore cui hai fatto fronte per metterlo al mondo; e la cosa buffa è che poi quel dolore svanisce non ci pensi più e l’amore che provi è oltre ogni umana comprensione.
Ma certo che questi maschi un esamino di coscienza se lo potrebbero fare, prima di aprire la bocca e sparare fiato a caso, perché quando hai le doglie impari che la respirazione è fondamentale, e il fiato ti serve, e lo devi buttare fuori solo in certi momenti: lezione di SOPPORTAZIONE!!!

mercoledì 16 gennaio 2013

PER FORTUNA NON SIAMO IN 3

Oggi è il compleanno di Kate Moss.
E voi direte, chi se ne frega. Lo so che la vostra vita va avanti benissimo senza pensare al suo fantasmagorico compleanno, quello che mi ha lasciato sorpresa è che oggi compie 39 anni. Wow ho letto più volte per assicurarmi che non mi fossi sbagliata con 29, no, confermo ne sono 39. Poi ho pensato che quando lei faceva la pubblicità di Ck One anche io ero una ragazzina, quindi ragazzina lei ragazzina io, grande io grande lei; almeno su questo c’è la parità di diritto. Ma che geni avrà certa gente per rimanere sempre così in forma? Io stamattina mi sento come lo scarafaggio di Kafaka, ed ho anche dormito questa notte, non ho mai fumato in vita mia, figurarsi provare altri tipi di stupefacenti, sono vegetariana da sempre e bevo solo acqua. Sbaglio qualcosa, e si non c’è storia, sbaglio da qualche parte, la mia vita salutare deve diventare esagerata, per ottenere risultati migliori rispetto a quelli che ha ottenuto lei. Dicono avesse la cellulite, macchè non è vero neanche quello, è in splendida forma e basta. È una questione di geni, a qualcuno fa miracoli a qualche altra un sacco di danni. Però la natura un po’ più pari ci avrebbe potuto fare è. Guardi Gisele e ti chiedi  se la madre non l’abbia concepita con un dio greco, guardi la Bellucci e ti dici che fortuna essere donna, a patto di essere come lei altrimenti è un confronto che non vuoi neanche approssimarti a reggere. Poi leggi da qualche parte, una delle solite bufale dove dicono che Kim Kardashian rappresenta la fisionomia della femmina perfetta. A si? Ma se ha un di dietro grosso come una pista di Boeing 747! Poi per fortuna e dicono per mia grande fortuna l’altra sera ho visto Sconsi, Anna Maria Barbera, evviva per fortuna che lei esiste e che ci fa rilassare, per fortuna che esiste anche Luciana Littizzetto, che ci fa ridere e pensare. Insomma per fortuna che di donne non ne sono 3 in tutte altrimenti, mi sarei rimessa sotto le coperte e che se ne riparli domani se scarafaggio devo essere!

martedì 15 gennaio 2013

MEDAGLIA-MEDAGLIA-MEDAGLIA

Sapete chi è la mia icona? Muttley. Ve lo ricordate? Il cane di Dick Dastardly, de Le Corse Pazze. Fantastico il suo ghigno che al richiamo di Dick: “Muttley fa qualcosa!!!”, interviene e poi chiede la mitica : MEDAGLIA-MEDAGLIA-MEDAGLIA!!!
Ecco anche io a giorni sono quella che chiede la MEDAGLIA, ma nonostante l’impegno sono esattamente come Muttley, la MEDAGLIA, non arriva MAI!!!
Ma che palle! Apri paracaduti continui e ti trovi sempre un Dick fra i piedi. A che serve la medaglia? A gratificarti ovvio. È vero che non si fa nulla perché ti aspetti il ritorno, ma non è neanche giusto intervenire, agire, operare con tutte le tue forze continuamente, senza avere mai un mezzo riconoscimento.
Niente la MEDAGLIA non arriva! E siamo tutti come Muttley che biascicano uno straccio di rivalsa, solo per rimanere delusi. Cavolo ma la vita non può mica essere solo una rincorsa. Ci sono momenti in cui arrivi con i giusti tempi e i giusti accordi, eppure hai vicino sempre qualcuno che si chiama Dick che ti fa passare da deficiente. “Accidenti doppio e triplo accidenti”.
Oggi voglio la MEDAGLIA!

lunedì 14 gennaio 2013

TO KALON

Dice Voltaire:
“Chiedete ad un rospo cos’è la bellezza, il grande bello, il to kalòn. Vi risponderà che corrisponde alla sua femmina. Chiedete ad un negro della Guinea; il bello per lui è una pelle scura, oleosa, occhi infossati e una naso schiacciato. Consultate i filosofi, vi risponderanno con discorsi contorti; essi hanno bisogno di qualcosa di conforme all’archetipo del bello in sé, al to kalòn.”
Prosegue: “Un giorno assistevo ad una tragedia, seduto accanto ad un filosofo:”Quanto è bella” diceva, “Che cosa ci trova di bello?” chiesi “Il fatto”disse”che l’autore abbia raggiunto il suo scopo”. Il giorno seguente, prese una medicina che lo fece stare bene. “Ha raggiunto il suo scopo” dissi ”ecco una bella medicina”.
Comprese che non si può affermare che una medicina è bella e che per attribuire a una cosa il nome di bellezza è necessario che essa provochi in voi  AMMIRAZIONE E PIACERE.  Convenne che la tragedia gli aveva ispirato questi due sentimenti e che là stava il to kalòn, il bello.”
Oggi volevo parlare del concetto di bello, visto che vengo da una settimana di studi sul tema, ma questa dichiarazione di Voltaire, è esaustiva a raccogliere le mie conclusione riguardo a questo tema. Il bello deve suscitare ammirazione e piacere.
Per i greci to kalòn era tutto ciò che comprendeva quello che è gradito all’occhio, all’orecchio, le qualità del carattere e della mente umana. Perciò il to Kalòn greco, non si limitava ad identificare qualcosa di aspetto “piacevole”, ma era la filosofia del bello che coinvolgeva tutti i sensi. Questo sottolinea come siamo distanti oggi dalla vera filosofia del bello, che si limita ad un giudizio apparente rispetto ad un’osservazione superficiale di facciata e che di solito manca di confronti.
Il bello secondo i greci era un modo di essere, di fare, di vivere che suscita ammirazione e piacere.
Allora cosa è bello nella società del bello?
Seguendo i precetti filosofici ellenistici, non è bello niente, perché poche cose rispondono agli impulsi o aspettative del to kalòn, per assurdo noi reputiamo bella anche una medicina, esattamente come l’interlocutore di Voltaire. Siamo superficiali. Nei giudizi non capiamo a volte il concetto che comporta un dato argomento prima di avventurarci in una sentenza.
La bellezza vera è imprescindibile dall’arte e dalla virtù, quindi il concetto scava un solco più profondo oltre la crosta della facciata, dell’apparenza.
La sublimazione della virtù era definita “kalokagathìa” cioè il bello e il buono nella stessa essenza.
Concetti sempre più lontani dalla nostra società fast food… diventano definizioni quasi incomprensibili, talmente intrinseci con filosofie e concetti diversi da quelli cui siamo abituati oggi.
Ora prima di dire che una cosa è bella ci metto un po’, ma non perché non mi fido del mio istinto, quanto perché cerco di capire il livello di bellezza che voglio attribuire a qualcosa, o qualcuno rispetto al vero significato di bello.
Concetto complesso lo so ma ci ritorneremo, perché interessante, e di grande attualità …
Intanto buon lunedì..

sabato 12 gennaio 2013

DEFECARE, EIACULARE, MANGIARE. PRIMA CONIUGAZIONE

Stamane ho iniziato la giornata nel modo più divertente, portato a scuola mio figlio, sono andata dalle mie amiche parrucchiere ventennali,  a lavarmi i capelli come ogni settimana, credo sia intuibile che la mia chioma non riesco a domarla da sola, il merito è delle mie amiche sorelle Jenny e Janet. Divagazione a parte, che volevo dirvi? Ho perso il filo, no ecco ci sono. Come in ogni parrucchieria che si rispetti c’è il tema del giorno, se poi le parrucchiere sono amiche tue, tutto assume un’aria di scanzonato unico. Alle 8 di mattina oggi si parlava di sesso. Tiè … insieme al caffè, al posto dello zucchero.  Perché si parlava di sesso? Non me lo ricordo. Se conosceste le mie amiche, capireste che non è facile capire come si arriva a parlare di cosa. Comunque dopo le solite battutacce, che di prima mattina sono una martellata sulla testa, la mia amica ha sentenziato: “gli uomini non fanno differenza sul “con chi andare”, basta che “vanno”, e fanno.”
Hops. Oh no! Mica mi direte che è così davvero? No! Uomini vi prego ditemi che non siete così, perché altrimenti ho scommesso di diventare lesbica. E non sono così intenzionata.
Allora riprendiamo per ordine. È vero che gli uomini vanno con chiunque perché devono soddisfare un bisogno? O è vero che ci sono uomini che si fanno guidare dal sentimento? Ditemi di sì, perché se così non fosse, significa che ai loro occhi siamo una sorta di catena di montaggio e sotto a chi tocca. Ora c’è anche da dire, e questo non lo dice mai nessuno, che pure le donne di questa filosofia ne hanno fatto “professione” e quindi siamo pari, ci sarà una quantità limitata di donne che “smarcano” e una quantità forse pari di uomini che cercano lo smarco. Ma tutto il resto, quello che  noi definiamo “normale”, scusate ma non mi viene un termine appropriato e so che la normalità è un concetto che sfugge a qualunque definizione,  come vive il sesso. Vai, prendi e dimentica? Mi inquieta. Siamo tutte sostituibili, basta soddisfare l’esigenza allora. Boh, io sono arcaica, ed ho un livello di comprensione impossibile da colmare, c’è un binomio che a mio avviso non si dovrebbe mai dissociare. Amore fisico e amore emotivo devono unirsi e sovrapporsi di pari passo, perché altrimenti chiunque può prendere il tuo posto, no? Cioè se chi ti ama non sente il trasporto del sentimento, e se tu non sei la sola a sollecitare quelle emozioni uniche, è certo che sei un corpo con cui espletare un bisogno. Wow, mi sa di defecare, eiaculare, mangiare, tutto uguale no, un verbo come un altro alla prima coniugazione: ARE. Bella roba, siamo messi davvero bene, se l’uomo che hai vicino potrebbe sostituirti con chiunque, tanto vale che stiamo ognuno con chiunque, evitando stirature di panni, lavaggio di pavimenti, e cucinamenti vari no? Ma l’amore vero, quello bello, non vuole conoscenza? Intimità? Complicità?  Se cambi partner continuamente, quando arrivi a capire davvero cosa significa amare qualcuno in modo esclusivo? Ma amici uomini davvero siete così? No, non me lo dite perché non voglio crederci, non voglio credere che vi fate guidare dall’istinto basso cintola, e nessuna fa la differenza nella vostra vita. Tutta Meat a caso? Sa di macelleria ve lo dico, io poi che sono vegetariana..tutto un programma. Vi prego ditemi che non è così … ho fatto una scommessa!!! Conto sulla vostra riscossa!

giovedì 10 gennaio 2013

RINNOVARSI

Oggi è il 10 gennaio, (Patty ho messo la data!) trascorsi i primi dieci giorni dell’anno.
I miei calma piatta e assenza di vento. Sapete quei giorni di bonaccia al mare, in cui l’aria è talmente ferma da sembrare morta? Ecco così. Però di contro tutti coloro che mi sono intorno vorticano come un uragano. Ognuno con qualcosa di diverso sta modificando la propria vita.  Rinnovamento. Bellissima parola. Rinnovarsi, spogliarsi del vecchio, muffoso e stantio per indossare un nuovo, fresco e profumato stile di vita.
È fantastico. E’ fantastico, pianificare un cambiamento, grande o piccolo, che sia per far virare la propria esistenza di qualche grado. A volte i cambiamenti sono drastici, una mia amica è andata a vivere negli USA, a volte sono più semplici, un’altra mia amica si è tagliata i capelli. Scelte rapportate al proprio bisogno. Quando si sceglie qualcosa lo si fa, perché quello che abbiamo intorno, inizia a starci stretto, a soffocarci; la voglia di diversità diventa un bisogno emotivo, non un capriccio. La vita va avanti per fasi, e quanto più cresci quanto più hai bisogno di diversificarle queste fasi, per poter riconoscere i vari comparti della tua esistenza, che ti auguri, non risultino alla fine tutti dello stesso colore (monotono). Intraprendere percorsi, o fare scelte, altro non è che l’inizio di una nuova essenziale fase di vita, che ti permetterà di non sentire gli arti che vanno in salamoia insieme al cervello. Si, perché quando la vita prende la forma stanziale, la sensazione di essere imbalsamata ce l’hai davvero.  Un morto che respira. Il cervello, l’anima, il corpo hanno bisogno di stimoli, di quell’adrenalina necessaria a mantenerti vigile, reattiva, capace di cogliere le novità e farle vita; essere capaci di interiorizzare talmente bene nuove idee e nuovi stili di vita così da farli diventare un vero cambiamento. Il cambiamento viene da dentro e va verso fuori, non esiste un cambiamento che viene da fuori, la gente pensa che qualcuno o qualcosa ti faccia cambiare, non è vero, quello è solo lo stimolo, ma poi il cambiamento è tuo, intimo, motivato, avanzato dal tuo io, spogliato dal super io. Ognuno responsabile di sé. Rinnovati e coscienti.
A DOMANI!!!!

martedì 8 gennaio 2013

VOGLIO VIVERE BENE

Ultimamente qualsiasi cosa legga contiene un incentivo a vincere, a sfidare la vita per ottenere risultati notevoli: tu puoi, tu ce la farai, tu sei il migliore, arrivi al successo, perché hai lavorato sodo, perché non hai mollato, ci devi credere,lotta e arriverai.
Mi stressa solo scriverle tutte ste cose.
Messaggi che sembrano alimentare la voglia di infondere fiducia in se stessi, ma in effetti sono solo lo stimolo a frustrazioni. La gente si ammazza, perché? Perché si riempie la testa di tutto questo: ce la puoi fare! E poi quando non ce la fa non regge lo stress. Non è vero che tutti ce la fanno. Su sei miliardi di persone sono pochi quelli che ce la fanno il resto quelli di noi che non ce la fanno, non ce la fanno, non perché non sappiano respirare o lavorare, non ce la fanno perché non sono famosi.  E questo è l’importante? Certo a sentire la propaganda dei vincenti ti senti un demente inadeguato, stupido, e incapace. Ma è così? È questo che ti etichetta di successo?
Ho tre figli, li ho fatti e portati io, li sto crescendo al meglio di quello che posso, scrivo pensieri sbiellati, ma condivisibili, o opinabili, non importa, ho delle amiche meravigliose, non muoio di fame anche se ho solo in necessario, sono mediamente intelligente, e cerco di portare il mio contributo in ogni ambito che frequento. Non sono una donna di successo, sono una donna normale, mi dovrei uccidere? Dovrei continuare ogni giorno a rodere perché ci sono scrittrici ricchissime, e io invece sono una pensatrice squattrinata? Dovrei cantilenarmi, ogni giorno davanti allo specchio, il mantra non mollare, non mollare, non mollare? Un giorno il mio cuore deciderà di mollare, io non ci potrò fare nulla, come nessun’altro potrà fare una scelta diversa, vale la pena starsi a misurare continuamente con parametri dettati non so da chi, per arrivare non so dove, e per non so quale motivo?
Forse la gente lo dice perché pensa di farti del bene, senza pensare però che ognuno di noi, siamo un’isola unica inimitabile, con carattere, emozioni, esperienze e conoscenze diverse, che ci portano a fare scelte conseguenti. Qualcuno dice non devi avere pietà verso te stesso, e chi lo dice? E se la tua emotività non ti permette tanto, devi sentirti inadeguato? Se manchi del cinismo necessario devi sentirti inutile?
Non sono d’accordo, tutti siamo grandi ma non sulla base di una notorietà presunta, ma sulla base di qualità intime che la maggioranza della gente forse ignorerà tutta la vita, ma che apprezzeranno solo coloro che ci amano. Allora? Cosa c’è di male in questo? Se sarò l’eroina dei miei figli e morirò sconosciuta la mia vita sarà valsa meno? Non ci voglio credere e non voglio farmi lavaggi del cervello con pubblicità frustrante … voglio vivere bene.
A DOMANI!

lunedì 7 gennaio 2013

MAMMA!

È ricominciata la scuola. Sospiro di sollievo. Apparente.
Quando esci di mattina presto per portare i figli a scuola, incontri un sacco di madri disperate almeno quanto te. Ci guardiamo un po’ di traverso, ma non perché ce l’abbiamo l’una con l’altra,no ma quanto per l’assoluta incapacità di avere un’altra faccia da mostrare migliore di quella che sfoggiamo, dopo aver lottato con i figli fino a guadagnare lo sportello dell’auto. Una fatica UNICA. Poi a gennaio tutto peggiora. Ti alzi e pensi siano le 4, vai a guardare meglio l’orologio sperando di esserti sbagliata, macchè l’ora è giusta, e il sole non ne vuole sapere di alzarsi, se non si vuole alzare lui, figurati i figli. Mi pare ovvio no? È freddo. Mamma scaldami i panni. È freddo. Mamma non mi voglio lavare la faccia. È freddo. Mamma la tavoletta del wc è gelata. È freddo. Mamma alza la stufa. Io giuro che li farei andare a scuola in pigiama, così come si alzano. E sono solo le 7.40. Dopo uno dice perché una è nervosa di prima mattina.. e come fai? È freddo ed è colpa tua: mamma telefona al Padreterno e mettiti d’accordo no? Digli di registrare la temperatura per il Lever dei tuoi figli, sei mamma li devi avere questi super poteri. Io a volte credo di avere in casa 3 Luigi XIV, che non sono poltrone è, no, parlano, chiedono, rompono, come il Re Sole, mi illumino d’immenso e intanto tu ti spegni di esiguo, mentre corri dietro ai loro capricci. Che fatica.
È solo un problema mio? No, lo so che avete tutte lo stesso dilemma, certo non ci solleva il mal comune mezzo gaudio, ma almeno in questo mio delirio di oggi, sapete di cose sto parlando.  Le energie che ti prendono i figli sono infinite, e non serve che vi stia fare l’elenco delle motivazioni. Ma noi ce lo lasciamo fare perche i figli “so’ piezz e core” e siamo mamme italiane … e la mattina in macchina aliene che cercano di tarsi al giorno …

giovedì 3 gennaio 2013

15 MOOD

Vogue Francia ieri ha pubblicato le 15 tendenze per l’anno, e sicuramente hanno centrato le attitudini verso cui andrà la moda del 2013.

Si inizia con gli anni ’60, forme modi e colori si ispirano agli anni del boom economico e delle rivoluzioni di costume e moda. va da sè ampio uso di mini gonne.

Altro mood le righe. Ci sono righe ovunque e comunque. Alcune belle altre meno, comunque una grande tendenza.
Si passa poi alle stampe di sapore orientale. Fiori di pesco, ibisco e simbologie dal chiaro riferimento del Sol Levante.
Quello che io prediligo come filone è quello dell’uso dello smoking in diverse situazioni e trasversalità. Bello, chic e raffinato.
Un’altra espressione di stampa è la Damier, il famoso quadro che fa venire in mente la celeberrima LV.
I volants regnano sovrani ovunque. Maniche, orli, vezzi che si trasformano in movimento della figura.

Quello che amo di meno è la print che si ispira alle Hawai….


La grande Miuccia ha dato via ad una tendenza che a mio avviso durerà molto: il kimono.
I colori si ispirano all’iride…. Vi piace?
Quella che viene definita una tendenza ma in effetti è solo la continuazione di un mood vecchissimo è il safari.
E poi? Le frange!!!
Il plissè perdura.
Piene di lustrini …. rifulgiamo luce da tutte le parti..notte e giorno.
I pois…sono ovunque.
E poi i gemelli…

VI PIACCIONO???? ISPIRATEVI!!!
A DOMANI!

mercoledì 2 gennaio 2013

CAMBIERA'

È iniziato. Iniziato un nuovo anno … dispari, e non bisesto, meno funesto? L’animo umano è infinitamente ottimista, per fortuna.
Anche se va tutto male, cerchiamo la luce, la speranza, lo scorcio che possa portarci ad un sollievo. Ci si augura sempre che qualcosa CAMBIERA’… “vedrai che cambierà - vedrai che cambierà tutto cambierà” cantava Neffa.
Cosa vogliamo che cambi? Quello che non ci piace, ovvio. Ma cosa non ci piace? L’andamento della società, o quello della nostra vita? O entrambe le cose? La società non piace a nessuno, nonostante siamo noi a comporla, non piace a nessuno. È una contraddizione in termini no? Tutti scontenti e tutti impotenti apparentemente.
Più spesso è la nostra vita a non piacerci, e lì davvero siamo i soli responsabili, non si può imputare nulla a terzi.
La società composta di persone non piace, la vita privata delle singole persone, non piace, le persone hanno un problema, non si piacciono, non c’è santo.
Non sanno trasformare il cambiamento cui aspirano, in vita reale, riescono solo a farsi: TANTI AUGURI. Se i protagonisti della vita e della società siamo noi (quelli che sono al cimitero non li possiamo chiamare in causa visto che il mondo è dei vivi), e siamo tutti scontenti, è evidente che il male alla radice siamo noi, tutti responsabili allo stesso modo sapete. Non andiamo subito facendo le scremature, tu si io no, o per una omissione o per un difetto, è evidente che tutti abbiamo le nostre responsabilità. Quando poi davanti allo specchio, quello della mattina senza trucchi e senza inganni, ci facciamo un esame di coscienza a porta chiusa, lì trapelano anche le responsabilità individuali rispetto al perché la propria esistenza va in un modo diverso da quello sperato. Non è sempre colpa degli altri, no, no, più spesso è solo colpa nostra, ma a volerlo ammettere è dura.. allora sono gli altri sempre i responsabili, della cattiva società e della nostra vita insoddisfacente. Se conversi 5 min. con qualcuno riesce a chiamare a responsabilità circa le proprie sciagure  anche un monaco buddista che sta pregando in Tibet e che ignora perfino la sua esistenza: è colpa sua!  Tiè..prega prega ma tanto è colpa tua.
Non c’è speranza, no per qualcuno non c’è speranza, già perché l’ottimismo si deve fondare su una base di speranza altrimenti è solo credulità, quella degli sciocchi.
Fare e farsi auguri di un anno alla grande e condurre una vita meschina è una contraddizione irrisolvibile. Non ne sci vivo, come fai? L’ottimismo del futuro luminoso deve venire dal progetto di voler modificare davvero qualcosa nella propria vita che porterà un cambiamento. Io modifico, tu modifichi egli modifica, noi modifichiamo, voi modificate, essi modificano, ecco il verbo della società nuova: cambiare tutti qualcosa.. solo così gli auguri possono essere veri e fondati sul progetto di voler migliorare davvero l’anno che verrà, il giorno che sarà, l’ora che passerà.
Buon 2013!






A DOMANI!