Post in evidenza

La cialtroneria

lunedì 30 luglio 2012

LEGGETE

Terminata Popsophia, anche quest’anno piena di eventi e di appuntamenti culturali. Un successo. Tanta gente, tanto movimento, tanta vita, ora si spegne la luce ed ognuno a casa sua.
Quello che mi è saltato agli occhi inevitabilmente, è che una manifestazione attira tanta gente con il pretesto dell’evento, senza capire bene se chi vi partecipa sia realmente interessato agli argomenti. Ho visto gente osservare da lontano, quello che invece doveva essere assimilato da vicino, quanto meno metabolizzato, per avere senso anche solo di essere stati lì presenti. Un pretesto per uscire una sera e trovare gente? In alcuni momenti ho avuto la sensazione che se ci fosse stata la festa del patrono, o l’evento in corso, ai partecipanti non sarebbe cambiato molto, forse non se ne sarebbero neanche accorti: si esce, si mangia, si beve, domani è un altro giorno. Non voglio essere tacciata di insensibilità, è ovvio che un avvenimento come quello qualcosa te la deve far portare a casa di sicuro, ma forse non abbastanza. La gente guarda alla cultura con diffidenza. Come quando prende in mano un libro, lo gira, lo rigira, lo guarda da lontano, diffida del suo contenuto e del suo autore. Un libro è una persona che parla, non è un ordigno che esplode. Sono righe scritte da qualcuno che si è messo seduto, ha PENSATO, ha fatto RICERCHE, ha messo insieme tanto materiale, ed ha cercato di dare un senso alla sua meditazione. Non esiste un libro brutto: puoi non capirlo, non condividere, non essere interessato a quell’argomento, non cogliere il messaggio perché la tua vita va in un’altra direzione in quel momento, ma non c’è libro che non abbia lasciato traccia anche solo su UNA persona, e lo scrittore anche per quella unica persona è ricompensato del suo lungo e faticoso lavoro. Quando prendo un libro in mano non mi inizio a chiede ma di che parla, ma di chi è, ma chi non è, è famoso è anonimo, no, lo apro ed inizio a leggerlo, quando l’ho finito, so dire con esattezza, di che parla, come ne parla, cosa mi ha voluto dire quel compagno di viaggio in quei giorni in cui siamo stati insieme, ovvio? Certo. Allora inutile porsi tante domande su una cosa ovvia. Scoprite da soli un libro, senza la paura e la circospezione che ho visto questi giorni: se un editore ha deciso di pubblicarti, se qualcuno ha corretto quel testo, se qualcun altro ne ha pensato la veste grafica, e via una lunga catena di addetti ai lavori per  un solo libro, ciò significa che vale la pena sia letto. Che poi vi piacerà o meno sarà un altro discorso, ma la gente con cui avete contatti ogni giorno vi piace tutta? Molto spesso è proprio quella che non ci piace, quella che ci fa pensare di più, ci fa discutere, ci fa porre domande, aiutandoci nonostante tutto a formare, verso un ulteriore pensiero, uno sviluppo non sospetto. CONFRONTO. Insomma leggete! La lettura è rimasta sicuramente lo svago più economico, ma più appagante che possiate provare. Ve lo dice una (ovviamente che scrive) a cui ieri si è rotta una delle mensole della libreria, perché gravida di libri letti, sottolineati, divorati, lasciati a metà poi ripresi, compresi, ed incompresi… per questo mese di agosto regalatevi un bel libro!!!
  
PS. Dal post di sabato. Ho preparato per voi degli uotfit che mi sono piaciuti, ditemi cosa ne pensate!








A DOMANI!!!

Nessun commento:

Posta un commento