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La cialtroneria

martedì 31 luglio 2012

IL CAFFE'!

Buon giorno!
Qual è la prima cosa che fate la mattina appena vi alzate?
Pipì? Certo, allora la seconda? IL CAFFE’.
Ecco il sacro rito mattutino di ogni italiano. Chi lo prende al bar, chi lo prende a casa, chi espresso chi sulla moka, ma la tappa obbligata nazionale di ogni inizio giornata qualsiasi è: la tazzina di caffè.
Io arrivo in cucina quasi con gli occhi chiusi mi prendo la mia moka gialla la preparo e dopo qualche istante sono già pronta con la mia tazzina ad assaporare il primo piacere della giornata. Mentre leggo il caffè in silenzio leggo e in quei dieci minuti o quarto d’ora passo in rassegna i miei pensieri appena fioriti rispetto ad un nuovo giorno. Il caffè è un rito a cui ognuno lega la propria quotidianità. Quel momento di pausa legato al sapore all’aroma del caffè, è una sorta di esonero momentaneo dall’obbligo del lavoro, del ruolo: “un attimo sto prendendo il caffè”, è la dichiarazione di astensione cui nessuno obietta, una sorta di territorio neutrale dove ci si può rifugiare di tanto in tanto senza sentire il senso di colpa, un momento per se stessi. Questo galateo intrinseco, che il nostro popolo rispetta come una legge di mutuo consenso, fa capire come teniamo in alta stima questa bevanda che per quanto ci riguarda potrebbe essere come siero degli dei.
Ovviamente deve essere buono….e ci mancherebbe! Ad un italiano servi un caffè cattivo, te lo fai nemico per tutta la vita oltre che rovinargli la giornata. Il caffè è una cosa seria!
L’osservanza del rito del caffè, mi fa venire sempre in mente una delle scene più famose del teatro di De Filippo, che io amo tanto, nella commedia “Questi Fantasmi”. La scena famosa del balcone dove, con il suo dirimpettaio, il protagonista fa l’ovazione al caffè.
Recita in parte:
“quella, poi, è la cosa più difficile: indovinare il punto giusto di cottura, il colore... A manto di monaco... Color manto di monaco. È una grande soddisfazione, ed evito pure di prendermi collera, perché se, per una dannata combinazione, per una mossa sbagliata, sapete... ve scappa 'a mano 'o piezz' 'e coppa, s'aunisce a chello 'e sotto, se mmesca posa e ccafè... insomma, viene una zoza... siccome l'ho fatto con le mie mani e nun m' 'a pozzo piglia' cu' nisciuno, mi convinco che è buono e me lo bevo lo stesso. Professo', è passato. (Assaggia il caffè) Caspita,chesto è ccafè... È ciucculata. Vedete quanto poco ci vuole per rendere felice un uomo: una tazzina di caffè presa  tranquillamente qui, fuori... con un simpatico dirimpettaio..."
Domani mattina al rito del caffè ricordate: chesto è ccafè…è ciucculata!

ECCO LA GALLERY DI OGGI:






A DOMANI!

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