Buona lettura!
Il tempo è relativo alla nostra dimensione di esseri a scadenza. L’esistenza è legata ad una sorta di contratto a tempo determinato e con questo affanno viviamo ogni giorno. Il dover combattere con un cronometro fisiologico che ci scandisce il countdown da quando nasciamo, ci induce a controllare spasmodicamente il timer per capire quanto ci rimane per programmare la vita, l’amore, il lavoro,la vecchiaia. L’universo eterno, non conta il tempo, non ne ha bisogno, ha tempo. Noi stelle cadenti invece, vorremmo una pizia che ci predicesse quanto ci rimane prima di sparire e di polverizzarci. Dall’oblio per l’oblio, contiamo il tempo per testimoniare quanto ha brillato la nostra luce, per essere messi in un carteggio universale di cui si possa aver memoria. A questo serve il tempo, a scandire delle vite che si avvicendano su questo vecchio mondo e che non possono perdurare come il sole ma solo cedere il passo alla cavalcata di altre stelle cadenti. Il tempo, come una bilancia conta quanta polvere di stelle è caduta e quanta ancora ne cadrà. Un processo inesorabile a cui non possiamo porre rimedio, siamo ingranaggi difettosi di un ciclo infinito, il ciclo della vita.
Nessun commento:
Posta un commento