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La cialtroneria

giovedì 15 maggio 2014

Capita

Capita che ti alzi, ti butti addosso un plaid e porti i figli a scuola. (Ogni mattino) Poi capita che ti vesti per un appuntamento di lavoro e ti conci come si deve, mettendo un abito rigorosamente made in Italy. Poi capita mentre risali in macchina, che un ragazzo ti venga incontro (un addetto ai lavori) e ti dica: "Porti un abito di Gioia, di Rose a Pois", e capita che quel ragazzo ci abbia azzeccato, e che gli si facciano i complimenti per cotanta competenza. Si in realtà oggi portavo un abito di Gioia, e quando qualcuno mi ferma per farmi complimenti sui miei outfit (come li chiamano le Blogger moderne), mi fanno piacere, non per i complimenti in se, quanto si riconosca il fatto che, indossare made in Italy, faccia ancora la differenza. Questa differenza che gli altri notano, è il nostro fiore all'occhiello. Dovrebbe essere la nostra salvezza. Io conosco tante artigiane bravissime e giovani stilisti che fanno prodotti fantastici, ma la poca visibilità li penalizza. Un peccato un grande peccato. Comprate di meno e scegliete prodotti italiani. Sponsorizziamoci, facciamo del bene al nostro artigianato e alle nostre eccellenze. W il made in Italy.

1 commento:

  1. Ogni paese ha il suo marchio distintivo..cè chi eccelle nell'avanguardia, nell'innovazione, nella tecnologia e noi invece nella creativita', qualita' e bellezza dei nostri prodotti. Per essere tale il made in italy deve essere un processo generato in italia perchè noi garantiamo attraverso la nostra professionalita', la sapienza e l'arte la qualita' e il prestigio ai nostri prodotti. Ma l'articolo 24 del codice doganale europeo sancisce il made in italy anche se nn è interamente generato nel luogo di origine. Le grandi aziende delocalizzano il lavoro per abbattere i costi e non possono di fatto garantire il prestigio mentre le piccole e medie imprese lavorando al 100% il prodotto in loco sono le piu' affidabili. Ma la nostra politica va contro i loro interessi e esse sono la categoria piu' in crisi.

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