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La cialtroneria

mercoledì 8 luglio 2015

LETTERA E TESTAMENTO

Avevo vent'anni ed ero un angelo, ne ho quarantatre e sono diventata un diavolo. Avevo remore, discipline, reverenze: questo non si dice, e questo non si fa; adesso il mio imperativo è dire, fare, baciare,altrimenti mi rimangono solo lettera e testamento. Avevo le buone maniere della brava ragazza di buona famiglia, adesso mi sono rimaste le buone maniere di circostanza, e un livore verso la vita che sale ogni giorno. Sono sempre incazzata, e quelle espressioni colorite, che la mia lingua non avrebbe mai pronunciate, ora sono diventate di rigore quando mi devo far capire a chiare lettere. Non offendere, non mettere nessuno a disagio, non credenti meglio di nessuno, ho continuato a praticare questi dettami che mia madre mi scolpiva nella mente, sino ad accorgermi che la gente va avanti di offese per difendersi, ti mette a disagio quando ha insicurezze, e soprattutto tutti si credono meglio di tutti. Non ho cambiato modo di fare, mia madre morirebbe in piedi, come non sa che dico parolacce, ma ora, invece di far finta di niente, quando mi trovo davanti a qualcuno con questi atteggiamenti lo dico, e sì, lo dico altrimenti mi scotta la lingua, non me le tengo più certe cose che si pensa offendano, quando invece sono solo discorsi non concilianti che servono crescere. Tutti corretti, tutti gentili, e tutti immaturi. La maturità passa attraverso esperienze e discussioni fatte: ditegli sempre di si, così muore contento, e gli rimangono solo lettera a testamento. Oggi mi andava così, e se non l avete capito non fa niente. Farò la penitenza.

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