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La cialtroneria

mercoledì 20 giugno 2012

IL RUMORE

Il rumore. Ogni suono viene percepito dal nostro orecchio che lo codifica, come gradevole, sgradevole, utile, molesto, piacevole.
Quello che sentiamo con il sistema uditivo è ciò che ci offre ogni giorno il mondo. Quello che sentiamo nella nostra testa purtroppo non fa parte del sentire, quello è pensare.
Cosa vi piace sentire?
Una buona conversazione? Mario che canta a Tosca che nessun occhio al mondo può stargli paro? Il vostro uomo che vi chiama? Vostro figlio che vi fa un complimento? Il clacson impazzito del traffico? Il telefono che suona? Qualcuno che legge un buon libro? Un comizio? Un concerto di musica rock?
L’udito va di pari passo all’età e allo stato d’animo.
Ognuno interpreta, una delle cose che ho elencato sopra, asseconda del momento emotivo temporale che vive.
La disposizione che abbiamo verso la fonte del suono fa la differenza circa la gradevolezza di ciò che si ode.
Se sei giovane un concerto rock ti farà impazzire, se sei più maturo inizierà ad innervosirti.
Se ami l’uomo che ti è affianco la sua voce sarà gradevole, se non lo ami più la detesterai.
Il telefono che suona per la chiamata della  tua amica sarà un piacere, se invece è una chiamata molesta ti infastidirà.
Una buona conversazione la apprezzi da adulta, da piccola ti sembra solo noiosa, e la Tosca la ascolti solo se il tuo orecchio è abituato al bello.
Il clacson lo adori se festeggi la vittoria della tua squadra del cuore, lo odi se sei congestionata nel traffico e non riesci a fare né un passo avanti né uno indietro.
Il comizio lo ascolterai con attenzione se la politica ti interessa, se ti sembra vana demagogia lo spurerai come inutile.
La lettura di un buon libro è piacevole solo se l’argomento ti appartiene ed è una tua affinità elettiva, altrimenti anche quella cultura ti sembrerà noiosa.
Ogni stimolo è legato quindi ad uno stato e contesto.
Ogni suono è legato ad una interpretazione che sortirà un piacere o un dolore, un’attenzione o un’apatia.
Non c’è dunque suono assoluto che ci procuri sempre piacere o sempre fastidio, dipende dal momento.
Anche i suoni sono relativi, come qualsiasi cosa che appartiene al mondo degli umani…tutto dipende dal momento, dal tempo, dal luogo e dalla persona…è tutto relativo.
Mi chiama mio figlio….e questo non è relativo..a domani!







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