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La cialtroneria

venerdì 3 agosto 2012

NUOVO

A primavera la prima sensazione che si riceve dalla stagione è la voglia di pulizia, e di rinnovamento.
La natura dà l’esempio, toglie il vecchio per dare spazio al nuovo, dando vita ad un ciclo infinito di rigererazione, di rinascita, senza cedere mai il posto alla  staticità, la natura è dinamica, è coadiuvante nel trovarci significati e stimoli  legati all’esistenza di tutti i giorni.
Con il suo modo di operare ci fa intuire che se qualcosa ha inquinato la nostra vita, in primavera è il momento di bonificarla, di apportare quelle modifiche atte a far sì, che non si verifichino situazioni surrettizie che a lungo andare diventano status, senza possibilità di ritorno.
La bonifica di cui necessitiamo può essere intesa sia in senso fisico che morale.
Non ci si libera solo di materiali dannosi, cancerogeni, inquinanti, ma anche e soprattutto di atteggiamenti dannosi, quegli stessi modi che potrebbero condurci verso un insidioso avvelenamento: quello dell’anima.
Spesso  assistiamo a situazioni come degli antropomorfi inscienti, dimenticando invece il libero arbitrio di cui siamo forniti, ci dà la possibilità di fare pulizie profonde dentro e fuori dal nostro io modificando uno stato, ammesso che ci sia una volontà affacciata e operante che voglia farlo.
Quella volontà che molto spesso giace da qualche parte del nostro ego inconscio e stenta a venire fuori prepotentemente per la paura di fare danni, quella è la nostra voglia di lindo, di rigenerazione, di rinnovo, rispetto ad un fare che ha preso un sapore stantio, di secco, esente da linfa.
Il paragone riaffiora con la stagione, la primavera ha un’altra caratteristica ineguagliabile, il profumo, nell’aria si propaga l’odore della freschezza dato dai fiori, l’erba, i pollini, sembra ci sia da qualche parte nascosto un erogatore che emana un’essenza continua: fresca, nuova, piacevole, floreale.
Liberarsi dell’odore di muffa è fondamentale, quante volte la quotidianità vi rimanda a questo sgradevole profumo? La muffa, l’idea della vita su cui si è posata una patina che potrebbe diventare come la tignola ed intaccare l’io. Avete presente? Ecco quando la vita prende questo odore è chiaro che l’ambiente  va  decontaminato. Se è una persona a causarlo va allontanata, se è una situazione va cambiata, se è un  atteggiamento va modificato.
Insomma per non arrivare al degrado, quello dentro, quello per cui poi non hai più neanche il rispetto di te stesso nel guardarti l’anima, bisogna seguire le stagioni. Pulirsi e rinnovarsi in primavera e far affiorare alla luce, le  polveri e gli ingombri che il tempo ha lasciato.
Il ciclo si deve compiere, è naturale, e ciò che ha generato il peso dell’inverno  va smaltito insieme a madre terra.
Non è assecondando discorsi tendenziosi che riusciremo a fare pulizia, le cose vanno dette chiare e vere, avere il coraggio di far cadere la foglia, che poi lascerà il posto ad un altro germoglio.
Come la natura mostra sempre la sua faccia sincera senza versioni subdole così noi dovremmo riuscire a tenere il passo con le stagioni: senza la paura del nuovo.
Se la rinascita accade ogni anno, da che il mondo è apparso, è quindi una costante: perché dunque dovremmo avere paura del cambiamento? Perché la paura di qualcosa che ci germoglia dentro ci immobilizza? E se portasse il fiore più bello e profumato del mondo?
È primavera è tempo di rinnovo! Via la muffa e una bella mano di bianco candido, nuovo, fresco, profumato!






A DOMANI!

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