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La cialtroneria

venerdì 8 novembre 2013

PENSO....E DICO

Ci sono istanti nell’esistenza, in cui perdiamo il contatto con la realtà oggettiva, quella reale dell’essere, quella che quadra con il senso della vita. Qual è il senso della vita? Ogni esistenza è vissuta con un fine diverso, c’è chi la vota ad una causa, chi ad un vizio, chi ad una persona, chi ad un dio, ognuno si orienta e dedica verso qualcosa o qualcuno. È soddisfacente? Per alcuni sì, per altri no. Qualcuno non riesce davvero a trovare il bandolo della matassa, e cerca un intreccio ancora peggiore fino a confondersi completamente e perdersi. Perdersi. Non trovare l’orientamento, la strada del ritorno, il nostos. Per perdersi bisogna partire da un luogo conosciuto, ed avventurarsi verso una meta sconosciuta, ignota, senza punti di riferimento, carte geografiche o simili. Perché sfidare la sorte, perché lasciarsi trasportare dall’oblio? Che bisogno ha qualcuno di ripudiare il posto che il mondo ha assegnato loro compresi gli affetti? Quale peso non riescono a sostenere? Ci può essere sollievo nell’inesistenza? Evidentemente qualcuno conduce l’esistenza con somma gravità, tanto da essere disposto a rinunciare all’aria pur di disfarsi del carico.

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