E SE A ME NY NON PIACE?

Credo di avere un grosso limite…non piace la settimana della moda a NY. Ecco l’ho detto. Ogni stagione ci provo ad approcciarmi in modo intelligente..ma alla fine il bilancio che faccio è sempre lo stesso, a NY sfila chi non trova spazio altrove. Cattiva questa vero? Èh lo so ma proprio non mi ispira, tolto Jacobs che poi da il meglio di sé per ovvi motivi a Paris, per il resto mi sembra la sfilata di moda che può organizzare un grosso centro commerciale, un grande magazzino di lusso ma pur sempre un grande magazzino, avvilente. Ecco il punto in America manca la poesia della moda, che invece noi europei abbiamo in custodia da secoli, la passerella subisce l’influenza del paese che la ospita, il business. In America non si fa nulla se sotto non aleggia lo spirito dell’affare della quantità immane così da fare soldi a palate tutto è in grande,la moda non vuole una scala così grande, almeno non per presentare la chimera dell’eleganza…lo si deve fare con garbo, altrimenti diventa volgare..in antitesi con il presupposto dell’eleganza. Non esiste la nicchia, il prodotto dedicato, perché la massificazione che è lo slogan nazionale (La Coca Cola è democratica perché è di tutti) è in controtendenza con lo spirito di unicità della moda. E non ci sono santi, la moda è elitaria, ma non nel senso di ceto e condizione economica, ma appartata come spirito, ogni stilista non è per tutti, ma per una donna precisa che si identifica su canoni personali, propri, non cedibili. Ecco nelle sfilate americana manca questo alone esclusivo che invece riesce a conferire Parigi e Milano. Probabilmente mancando di una lunga tradizione, non hanno ancora ben afferrato lo spirito delle grandi case di moda, cioè il riserbo per la cliente che vuole sentirsi unica. Le sfilate che ho visto questi giorni potrebbero vestire chiunque, basta che sei magra, nessuna interpretazione, nessuna veste pensata…mah…speriamo nei prossimi giorni…ma per ora non ho altro da dire……solo che a me NY piace poco..

A DOMANI!