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La cialtroneria

lunedì 2 febbraio 2015

GIUDICATO

Ognuno ci impiega giusto una vita a cercare il proprio equilibrio, e per tutta la vita troverà qualcuno che proverà a turbarlo o giudicarlo. Così è, non c'è scampo. Tu cerchi di aggiustarti, e un altro cerca di ostacolarti, o fa l'eco delle tue difformità rispetto ad un canone che non è mai il tuo, ma quello proposto dalla mente del tuo osservatore opinabile. È evidente che non troveremo mai accordi o consensi, cerchiamo bilanciamenti personali, che nulla hanno a che spartire con la vita degli altri, il punto è che questi altri, pubblico impreparato e fazioso, come missionari, monitorano le tue evoluzioni quale materia di vaglio e valuazione. Chi io? Io Non giudico. Ci fosse stato, in 42 anni di respiri, chi mi abbia detto con onestà: io giudico come tutti, perché purtroppo è più facile giudicare per sminuire, che analizzarsi per crescere. No, tutti galleggianti dal suolo corrotto della sentenza, apparentemente, ma tutti pronti a mettere il piede a terra appena la discrepanza fra la valutazione e le aspettative differiscono. Contraddizioni multiple di discorsi che si vanno unitamente contrastando. Impossibile? No, no, reale; anzi, sarebbe surreale, ma praticabile e praticato dell'umanità che fa della contraddizione, la materia della sua stessa natura. Così nella battaglia già abbastanza estenuante che ognuno fa per trovarsi un modo, un fare, un essere, ti ritrovi: GIUDICATO.

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