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La cialtroneria

lunedì 6 ottobre 2014

SOPRAVVISSUTI

Sopravvivere: continuare a vivere dopo la morte di altre persone; scampare a disgrazie e sciagure. Quella della sopravvivenza è la condizione umana. Ci sopravviviamo sopra, io a te, tu a me, e la lotta continua. I barconi, le malattie, la crisi, gli incidenti: si sopravvive. Vivere sopra, letteralmente. Detto così, da davvero l'idea dell'individuo rimasto in piedi, dopo una sciagura. Il superstite. Ma non vi sentite superstiti anche voi? Uno che è rimasto in piedi, avendo perso: chi una persona cara, chi un lavoro, chi la dignità, chi la famiglia. Tutti a modo nostro sopravviviamo al modo che gira troppo veloce e fa vittime. Ogni giorno combattiamo per rimane in piedi, per rimane sopra al suolo. Non è un discorso edificante lo so, ma se dalla sopravvivenza vogliamo passare al vivere, qualcosa nel modo in cui tutto si accanisce sulla vita deve cambiare, dovremmo ricominciare ab ovo, cioè dall'origine, dall'inizio, da quando la piega ha iniziato a prendere un vizio di forma: prima della guerra di Troia. La società ha negli intestini una forma di ostinata rabbia, verso qualcuno o qualcosa di non ben identificato, per cui tutti diventano passibili di colpa. Che abbiamo fatto di male? Siamo sopravvissuti? Ad oggi si, ma non sarà per sempre, è la regola della vita, dunque su chi accanirsi se tutti abbiamo le stesse possibilità? Perché trattarsi come bastardi senza diritti? Come non essendo più figli dell'umanità? Ma che problema abbiamo? Siamo tutti sopravvissuti.

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