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La cialtroneria

lunedì 4 marzo 2013

CIAO!

Eccomi! È da un po’ che non ci si sente vero? Ma vi ho pensato sapete! Io sono sempre quella che crede che se hai qualcosa di interessante da dire dilla, altrimenti taci. Ecco diciamo che in questi giorni non ho brillato … e quindi ho taciuto i miei pensieri funesti. Perché quando non parlo non è che io non pensi…ANZI..è che è meglio che mi tengo quello che il mio cervello bacato feconda..
Comunque oggi parliamo di moda … e vai..dopo un mese di passerelle, tutte guardate e riguardate al microscopio, volete che non dica nulla? Non sia mai!!! Io è da un po’ che vado farneticando da sola che la moda prima o poi si sarebbe ridimensionata e così è stato. C’è dentro di noi un retaggio primordiale o meglio quasi istintivo a volerci sentire donne, e quando ciò che indossi non ti fa sentire donna, ti senti a disagio. Faccio una distinzione. Ci sono donne a cui della moda non interessa un fico secco, e qualunque calzone indossino per loro va bene, ma le donne attente all’apparato moda, ecco per loro la questione è diversa, un pantalone non è un pantalone che si imbraca..o una gonna non è una zip da allacciare, come un abito non è un sacco da infilare. Ma per carità!  In ogni capo c’è una storia, un modo, e un personaggio. Inutile voler fare le futuriste alternative, non ci siamo, le donne vogliono sentirsi femmine. Ma vi siete mai chieste come mai ci sono stilisti che non vengono scalzati da nulla e da nessuno? Non parlo solo di potere economico e lobby, ma di contemplazione. Non vengono scalzati perché interpretano ed impersonano la donna che tutte vorrebbero essere. Non ci sono demagogie e supposizioni astrofisiche da fare. Quando ti specchi vuoi che l’abito che hai scelto parli di te, del tuo mondo, della tua testa e anche del tuo gusto. Basta, questo è. La sperimentazione che tanto piace alle giornaliste, piace come officina di Fidia, ma l’armadio dei desideri non è quello degli esperimenti, ma dei tagli, dei tessuti, della pelle, delle borse e degli accessori. Intendo sempre parlando di donne interessate alla moda. Perché il tubino di Dolce & Gabbana funziona sempre? Perché è un simbolo di femminilità! Perché la giacca in tweed di Chanel è un must? Perché con quella puoi sentirti una Regina! Perché un cappotto di Celinè è una garanzia? Perché sai che quando ti specchi non smetteresti più di guardarti. Ci sono capi che corrispondono perfettamente alle aspettative … e quei capi non sono mai sperimentali, ma sono “normali” delle normalissime cose belle! Perché se una collezione è bella, è bella, il termine basta a se stesso. È bella. Perché? Perché sì, e basta, come rispondono i bambini che la sanno lunga a risposte vere e candide. Allora se mi chiedete cosa mi sia piaciuto non vi posso non parlare dei magnifici cappotto di Prada, come non posso non parlare delle nuove forme di Marni, e delle commistioni di n.21, i dettagli sensazionali di Fendi. Come non posso omettere la collezione pensata di Alexander Wang per Balenciaga che riparte dal taglio sbieco per ricreare  il nuovo; e come non menzionare Dries Van Noten pieno di Tutto, o il capolavoro la Celinè di questa stagione, un portento di donna, e il Valli più raffinato che abbia mai visto; ed ultimo ma non ultimo, geniale, meraviglioso, femminile, desiderio di tutte pensanti: Lanvin… un sogno per tutta la sfilata. W la moda!
La moda con i suoi corsi e ricorsi alla femminilità, al portabile, al gusto, di vestirsi per scoprirsi, e per sorprendersi … e gli esperimenti li possiamo anche guardare, ammirare ma passo … in quanto ad indossarli… ditemi la vostra raccontatemi!!!







ciao!

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