Sono le otto del mattino, è tardi, esco di corsa. Sono le venti è tardi, devo preparare la cena. È sabato, ma come di nuovo?solo ieri era lunedì, o no? No, sono passati già sei giorni, non ho tempo di pensarci devo fare la spesa per la settimana, poi devo portare i bambini dagli amichetti, e fare contento mio marito che vuole che usciamo, solita vasca. Domani dalla suocera, poi di nuovo lunedì..oddio di nuovo in ufficio.
La conoscete bene questa tiritera vero? Sembra che tutto oggi debba essere fatto di corsa, come se il tempo fosse stato pagato a peso d’oro quindi qualunque granello scivoli via senza rendimento, per il prezzo che è costato, sia una perdita. Chi ha fatto il tempo ha avuto la creanza di non farcelo pagare, ma nonostante tutto noi siamo capaci di gestirlo come un titolo di borsa, senza trarci mai un profitto.
Assurdo. Abbiamo con il tempo da sempre un rapporto controverso, lo vogliamo dominare perché ci sia sottoposto, ma ne siamo da sempre schiavi. È una contraddizione.
Ma le contraddizioni sono l’essenza del genere umano, non c’è nulla di coerente che abbia senso.
Quando chiedi a chiunque come impiega la sua giornata ti farà un lunghissimo e dettagliatissimo elenco di attività che sembrano non entrare nelle ore pattuite per ognuno in una giornata. Allora mentre vi raccontano volendovi far capire quanto il loro tempo sia PREZIOSO, vi assommano una sull’altra tutte le loro attività: lavoro, famiglia, sport, uscite, entrate, cene, balli, feste, sonno, come se ognuna di queste cose sia davvero l’essenza del loro vivere, quando l’unica funzione attiva in questo insieme di elenchi, è semplicemente quella di trasportare un corpo da una parte all’altra, (per altro compito di un’autovettura), mentre ascolti tutti questi “impegni” funzionali, ti viene da chiedere a questo super movimentato umanoide che cosa abbia fatto in quel giorno per se stesso. Cosa abbia avuto per lui, quel giorno di particolare, degno di essere ricordato o annotato sul taccuino dei giorni vissuti. Niente. 8 ore di lavoro. Mangiato la pasta col pomodoro. Andato in palestra a fare cento flessioni. Passato dal supermercato. Fatto la fila alla posta. Passato a ritirare un pacco in sospeso. Elenchi di azioni. Non un pensiero.
E voi? Cosa avete fatto per ricordarvi che ieri era una giornata di vita vostra, quella della vostra somma di giorni in comune col genere umano, ma che non si può condividere con nessuno (perché ognuno vive per se stesso)? Quale è stato il vostro ieri?
Quale pratica vi isola un giorno, come un giorno da ricordare?
Un appunto scritto su un post che esprimeva un sentimento?
Un nuovo quadro da studiare? Una nuova ricetta da provare? Una persona da conoscere e capire? Un foglio di carta su cui disegnare uno stato emotivo? Una fotografia da fare? Un viaggio?
Io ieri ho preso in mano un pennello, pur non sapendo dipingere e ho disegnato con gli acquarelli. Quel tratto impreciso, ma mio, mi ha fatto ricordare che posso imparare anche a disegnare, poi ho letto Amleto a voce alta ed ho pensato che posso anche recitare, non per gli altri per me. Per lasciarmi un ricordo di me, con me.
E voi cosa avete ieri per voi?? Raccontatelo!
A DOMANI!
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