CONSAPEVOLEZZA

“A questo mondo cosa serve vivere anni di confusa insapienza? Meglio un istante cosciente grazie al quale raggiungere la consapevolezza”. Oggi mi sono imbattuta in questa dichiarazione, e che dichiarazione! Dopo averla letta la prima cosa che ho fatto, è stata quella di comprendere davvero quale sia il significato della vera consapevolezza.

La consapevolezza negli animali, è la percezione e la reazione cognitiva al verificarsi di un evento, negli animali la consapevolezza non è comprensione però, è re-azione. Gli animali sono parzialmente consapevoli, oppure possono esserlo a livello subconscio. La cosa che mi ha interessato di più però, di questo concetto, è il capire che la consapevolezza è il materiale “grezzo” a partire dal quale, si possono sviluppare idee soggettive che scaturiscono dalla propria esperienza, il passo successivo alle idee affiorate è arrivare a scoprire la parte inconscia facendola diventare conscia, interamente, questo passaggio dal conscio all’inconscio è: l’illuminazione. Quindi è come se la luna non avesse più la parte buia ma totalmente illuminata, in tutte le sue facce. Questo salto di totale completezza fra conosciuto e sconosciuto, lo può fare solo l’uomo grazie alla ragione. L’essere umano è l’unico che può arrivare alla comprensione del suo inconscio viscerale, grazie al pensiero e alla sua coscienza. Concetto complesso vero? Non prendete per buona la mia teoria del mestolo (o meglio le mie conclusioni, perché il concetto che ho illustrato è scientifico) ma facendo due conti della serva, di quelli facili, capito cosa sia la vera consapevolezza, risulta chiaro che il mondo è popolato da una massa di inconsapevoli. Ha ragione il saggio, la gente vive in confusa insapienza, facendo tentativi di vita, ma mancanti della vera comprensione che vuole meditazione e conoscenza. La conoscenza di intere enciclopedie magari non è da tutti, ma la cosa grave è che la conoscenza richiesta per la consapevolezza, è la conoscenza della propria vita e della propria indole, e questo non dovrebbe essere come studiare centinaia di volumi. Il punto grave della situazione è che nessuno si prende il tempo di capirsi, conoscersi, all’illuminazione, che non è spirituale, ma emotiva, ci arrivano in pochi. La sensazione è che la gente abiti un corpo che non conosce. Gravissimo. Da piccoli si è impegnati nell’apprendimento, da adolescenti alle scoperte, da ragazzi alle esperienze che spaccano il mondo, ma poi con l’età adulta, il passo successivo dovrebbe essere quello dell’investigazione del sé … macché, tutti stranieri in terra natia, cioè tutti estranei al proprio essere, e dentro al loro corpo. Così si rischia di vivere una vita sciagurata, ma non tanto per delle azioni che potrebbero essere più o meno gravi, ma per la gravità del fatto di non essere stati capaci di agire, e non re-agire, in base al proprio io, vivendo vite che non sono il risultato dell’investigazione di sé, ma il prodotto di esistenze pubblicizzate con buoni piani di marketing. La re-azione è un meccanismo di difesa, l’azione invece vuole ragionamento, meditazione, conoscenza, dunque la maggioranze non agisce ma reagisce casualmente agli stimoli, ho fame: mangio, mi parli: rispondo, mi tocchi: mi ritraggo, REAZIONI. No non ci siamo. Ho fame: mangio una cosa che mi piace e mi fa bene. Mi parli: ascolto cosa hai da dire, e penso, magari non rispondo subito perché non ho pensato abbastanza da dare una risposta vera. Mi tocchi: capisco che ti interesso, o forse mi stai chiedendo aiuto, dipende. L’istante di illuminata coscienza, è quell’istante in cui come per magia, non è magia ma un’attenta investigazione di sé, ti guardi allo specchio e vedi davvero “TE”, chi sei, cosa vuoi, che aspettative hai e cosa sei rispetto al mondo. Questa è consapevolezza, una immaginaria visione integrale della luna in tutte le sue facce, la parte illuminata e quella buia. La consapevolezza è l’unione fra conscio ed inconscio, l’istante cosciente, CONSAPEVOLE, che porta all’azione e non alla re-azione!!!

A DOMANI!!