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La cialtroneria

martedì 30 ottobre 2012

IL PENSIERO POSITIVO

Ieri una di voi care le mie lettrici, mi ha scritto parlandomi di Raffaele Morelli, nello specifico chiedendomi delle sue teorie, e del suo modo di vedere le cose. Premetto che ho una stima profonda di Morelli, ho letto suoi diversi testi, e in molte cose lo trovo assolutamente opportuno. In altre questioni il mio pensiero è più lontano dal suo, ma questo credo sia ovvio fra due persone che pensano con la loro testa. Comunque l’attenzione di oggi la voglio porre su uno dei punti in cui Morelli spesso insiste, e cioè il pensiero positivo che non esiste. In questo sono d’accordo, o meglio l’interpretazione per esteso di questo concetto è molto interessante. Morelli dice: il pensiero positivo non esiste, perché insistendo a pensare che stai bene, ma in realtà non ci stai, menti a te stesso, quindi il tuo pensare serve ad ingannarti, non ne puoi trarre beneficio. D’accordissimo, il mantra che a volte consigliano di farci: io sto bene, io sono intelligente, io sono bella, io sono vincente, io sono la migliore, non è una verità, è semplicemente un’opera di autoconvincimento che presto o tardi si scontrerà con la reale natura dei fatti, quindi se non sei la più brava, la più bella, la più intelligente, la tua autostima cadrà sotto ai piedi con conseguente depressione. Guardare invece la propria situazione con l’occhio reale, per come sono i fatti, e da lì cercare di migliorare, secondo il mio modo di vedere, è la vera autocura. Morelli dice di accettare la propria natura … e su questo, se state leggendo il mio libro, avrete notato che siamo d’accordo, ma poi a mio avviso, dalla consapevolezza di sé, deve partire anche un obiettivo verso cui lavorare. Cioè se non sono la più intelligente, non importa, ma curare il proprio intelletto, come si cura il viso con le creme, sicuramente porterà ad un risultato che con il tempo sarà visibile, in questo il pensiero positivo, non inteso come sono la meglio, ma come: posso migliorare, credo sia fondamentale. Il pensiero positivo di essere all’altezza di una situazione o di riuscire a creare un miglioramento, sulle REALI capacità, fa la differenza. Come l’intelligenza si impara, secondo la teoria di cui abbiamo parlato tempo fa, anche gli obiettivi per migliorarsi hanno bisogno di strategie per essere perseguiti, partendo da fatti reali, alla portata. Inutile pensare di voler diventare miliardario, se vivi in un contesto precario e facendo un lavoro comune, non è un pensiero realistico, realistico è pensare di poter migliorare la propria situazione rapportandola alla realtà. Lasciamo stare quelli che hanno avuto la botta di fortuna, non si può vivere la vita aspettando il colpo che cambierà l’esistenza, e intanto trascorrere la propria quotidianità in maniera indolente, senza costruire nulla. Gli obiettivi secondo me sono fondamentali, io per esempio per questo anno me ne ero posta 3 e ci sto ancora lavorando affinché possano essere almeno parzialmente raggiunti. Se non li raggiungerò non mi sentirò sconfitta, ma cercherò di analizzare cosa mi ha impedito di raggiungerli pienamente, lavorando sul deficit. Eccolo il pensiero positivo, ricominciare da dove sono arrivata; come in una staffetta in cui, di tanto in tanto, ci si può fermare e fare il punto della situazione, riposarsi e ripartire … perché una intera esistenza di corsa.. è impossibile.






A DOMANI!!!

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