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La cialtroneria

lunedì 29 ottobre 2012

FRA CALDO E FREDDO

È arrivato il freddo, e io non sono mai pronta. Odio portare un sacco di panni, e non sopporto la temperatura bassa. Però stamane dall’idea del freddo mi è venuta la riflessione degli strati. Con il freddo ci si veste a strati, con il caldo si evitano quanti più strati possibili. L’animo umano è molto simile sapete. C’è qualcuno che nasconde il proprio io sotto una coltre spessa di strati, identificati come meccanismi di autodifesa, o di disinteresse, o di timidezza, o di egoismo, o di distanza di sicurezza dalle emozioni,comunque il punto è che molti si coprono di tanti abiti, affinché la sagoma del loro vero io, non si intuisca per lo spessore delle coperte. Entrare dentro questi animi non è cosa semplice, devi creare loro le condizioni adatte affinché siano disposti ad iniziare a togliere qualche strato, e si sentano a proprio agio con una temperatura diversa. Bisogna in un certo senso riscaldarli, scaldare un cuore che non si mette allo scoperto. Poi ci sono quelli che vivono perennemente in condizioni quasi di nudità, come fili scoperti si espongono ad ogni evento senza protezioni, con la sola forza del loro corpo, i contorni del loro io non solo si intuiscono ma sono talmente chiari da non poter essere ignorati. Sono già caldi, anzi roventi. Questa esposizione permanente, può essere pericolosa, perché la nudità  protratta porta ad inevitabili ferite. L’esposizione dell’io senza protezioni può causare un indurimento del derma facendo diventare insensibili, il famoso callo. Così dalla scena si possono concludere due cose banali ma interessanti: chi si schermisce è di solito più delicato, poco incline a fare il callo alla situazione, perché non vuole correre il rischio si farsi male, di mettersi a nudo, chi invece si presenta per quello che è, impavido, dapprima avrà sicuro delle grosse scottature..ma poi ci farà il callo. Uno non farà mai capire chi c’è sotto la coltre di panni, l’altro si farà conoscere subito, senza filtri essendo disposto a correre il rischio di essere se stesso. Non giudico nessuno, ne un modo, ne un altro, sono approcci diversi alla vita, atteggiamenti che seguono indole diverse, non è giusto o sbagliato nessuno, sono semplicemente modi distanti con cui interagire. Diverse calibrature da mettere appunto per poter trattare con ognuno … spaziando fra caldo e freddo..
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A DOMANI

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