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La cialtroneria

giovedì 19 aprile 2012

IL NEGOZIO

La settimana scorsa ho accompagnato un’amica che doveva comperare un trench in giro per negozi in centro.
Non lo abbiamo trovato, ma il problema non è questo, quello che mi ha colpito è stato  che i negozi che abbiamo visitato era negozi brutti senza identità.
Davvero. Il negozio per definizione ti deve portare da qualche parte, nel mondo creativo di chi l’ha pensato e realizzato. All’interno si dovrebbe percepire la filosofia e l’energia di chi lo gestisce.
Bene i negozi che abbiamo visitato l’altro giorno non avevano nulla di tutto questo, negozi freddi, con luci che ti sparano addosso, e se ti capita di specchiarti imprechi per le occhiaie che ti fanno, privi di un ambiente accogliente, rilassante, da vivere.
Chi entra in un negozio dovrebbe sentire la voglia di non uscire più o di comperare tutto quello che vede.
Quello della suggestione è un aspetto fondamentale della vendita, se ti senti a tuo agio e quello che vedi a perdita d’occhio interpreta la donna che ti senti, quello è il negozio che fa per te.
Con questo non intendo un negozio di lusso, si possono ottenere effetti fantastici solo con un pizzico di inventiva, a prezzi assolutamente modici.
Sembra una cosa semplice ma evidentemente così non è…visti i fatti.
Un ambiente che ti accoglie e ti avvolge è fondamentale, un ambiente profumato, colorato, positivo e propositivo.
Altro aspetto fondamentale del punto vendita è il buyer, chi compra deve saper interpretare lo spirito dei brand che ha all’interno del suo negozio.
Ho visitato negozi che pur avendo marchi belli, importanti, non riuscivano ad interpretarli, una delusione, qualcuno riesce a comperare le cose più brutte che un’azienda possa proporre.
Chi fa acquisti deve conoscere bene l’azienda che si accinge a comperare, e comperare sempre i suoi cavalli di battaglia.   Qualcuno è bravissimo a fare giacche, qualche altro vestiti, un altro la maglieria, un altro l’etnico, uno solo street style ecc. Saper cogliere l’essenza di una collezione significa anche venderla, difficilmente una collezione ben sviluppata rimane dentro al negozio. Chi compra deve avere la capacità mnemonica di fare completi trasversali fra diversi marchi affinchè il negozio alla fine risulti un amalgama armonica, e non divisa in comparti che fra di loro cozzano.
La cliente che entra capisce perfettamente se c’è armonia o meno fra i vari pezzi esposti, e si fa subito la sua idea se il negozio vale o meno.
E poi il sorriso!!! Care commesse, ridete! Ma come potete pensare di vendere a chiunque se entrando una si sente di impiccio. Il sorriso che accoglie, le parole cordiali, sono l’A,B,C del saper vendere, faranno fermare qualsiasi avventore e se la prima volta non compera, la seconda lo farà di sicuro, memore il buon trattamento ricevuto.
Allora ambiente, pezzi e accoglienza fanno di un negozio qualsiasi, il negozio di fiducia!  

A domani!

2 commenti:

  1. concordo in tutto.. ci sono negozi in cui sono stata snobbata dalla commessa che evidentemente non condivideva il mio look, che si sentiva così figa da non poter scendere dal piedistallo per servirmi... un negozio deve nascere da una passione e se c'è si respira.. e nessuno è esentato dal mostrare disponibilità nel proprio lavoro, commesse incluse.. che tristezza!! Poi ci sono negozi con la marcia giusta:sono quelli da cui esci contenta!!Ma poi non vale più la regola che fare bene il proprio lavoro è una soddisfazione??!!

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  2. condivido pienamente ogni singola parola,soprattutto vista la mia personale esperienza!!!... tutto ciò non può che farci avere ancora più nostalgia del tuo negozio!naomi ci manca tanto il tuo negozio!!!!

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