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La cialtroneria

martedì 25 dicembre 2012

AI BAMBINI

Natale, la festa dei Bambini, il mito della pace, la promessa che non si debba far male ai bambini. Prendo le distanze dal Natale perché non sono credente, ma sono madre di tre bambini, e conosco bene cosa sia il rispetto per le loro piccole anime.
Volendo provare ad analizzare il significato, il senso di questa festa tanto sentita, ci si aspetterebbe dagli aderenti qualcosa di meglio, oltre che una cifra di regali da acquistare e passare di mano in mano, ci si aspetterebbe una vera promessa per i bambini.
Sapete però, in assoluto contrasto, e netta differenza stamane mi sono imbattuta in una serie di foto, di quelle che riassumono l’anno, e guardandole mi si è stretto il cuore. Ve le faccio vedere subito e vediamo se arrivate alla mia stessa conclusione:

la strage in America di pochi giorni fa, in cui sono morti 28 bambini in una scuola elementare.
un uomo palestinese piange la morte del suo piccolo di 11 mesi dopo un attacco israeliano.

questa foto ha fatto il giro del mondo: Carlos che consola la sua sorellina Isabel rispettivamente 6 e 4 anni, dopo che sicari hanno sterminato la loro famiglia.

un bambino siriano colpito da una granata viene consolato da un soldato.

il dolore di Ahmed che ha perso il padre ucciso da cecchini siriani.

Ma questo dovrebbe essere il trattamento che si riserva ai bambini? Questo è il rispetto dei loro diritti inviolabili? Questo ciò che ci si aspetta dai grandi nei loro confronti? Ma che bestie siamo? Ma che animali siamo da non riuscire a tutelare la nostra prole? Dove vogliamo arrivare? C’è un fondo che vogliamo toccare per poi tornare su? Con i bambini non si scherza, i bambini non si toccano. I bambini si proteggono rispettano, tutelano, ogni giorno dell’anno, di ogni razza, di ogni religione, di ogni estrazione. Ma che generazione di uomini ci aspettiamo di crescere, se non si fa vivere loro il rispetto e la civiltà? Se crescono nella giungla, cosa apprenderanno? Un comportamento bestiale, esattamente come quello dei loro modelli domestici. La nostra presunta civiltà riesce solo a sopperire a bisogni fittizi e consumistici (a volte), tralasciando l’essenziale: il rispetto e la tutela, tralasciando il bisogno di educazione e di AMORE! Ma se manca questo, l’amore e voglia di volerli proteggere, di che parliamo?  Ma di che Natali vogliamo discutere? Pensare al Natale solo dei propri figli è un altro modo di non voler essere civili, se un solo bambino soffre è fugato lo scopo, allora l’obiettivo comune deve essere quello di non far scontare ai bambini le nostre azioni sciagurate, perché possano crescere equilibrati, felici e sereni, senza credere che il mondo sia un incubo e non un bel posto in cui vivere.
Un abbraccio a tutti i vostri bambini.

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