Ieri una mia amica, mi ha fatto vedere le foto di un matrimonio a cui ha partecipato, entusiasta della festa, dei look, e del divertimento … a me di contro è venuta una tristezza addosso che non immaginate. Bella amica che sono direte voi…ovviamente non ho fatto trapelare questa sensazione, e non era neanche dovuta alla situazione in sé… è solo un problema mio, o meglio un problema che condividiamo in tante ma … dopo..
Quando hai un matrimonio alle spalle finito male, i matrimoni degli altri ti sembrano una sorta di ricorrenza, di anniversario della morte del tuo. Quello a cui ti appresti come l’evento più grandioso della tua vita, ti risveglia come un incubo a cui non vuoi più pensare, perché altrimenti il dolore del tempo perso dietro ad un rapporto che non ha funzionato, ti riempie ancor più di acredine. Il matrimonio, se fatto con l’uomo sbagliato, è come un cappio mascherato da collana preziosa, una volta infilata al collo il tuo caro maritino, inizia a stringere piano, piano senza fartene accorgere, fino a farti diventare cianotica, e se vuoi salvarti la pellaccia, devi acconsentire alle sue richieste per poterti far allentare la presa. “ E ma come sei tragica” .. se lo dite non vi siete ancora sposate, o siete sposate con l’uomo giusto, e siete fortunate... Non pensiate che io non creda all’amore, non conosco nessuna più innamorata di me dell’amore, il punto è che, nel caso del mio matrimonio, solo io era quella innamorata dell’amore, e la coperta singola, per un matrimoniale è corta…ci arriva anche un bambino a capirlo. Quel’è il problema della maggioranza dei matrimoni allora? E chi lo sa! Forse è la noia? Le apsettative? Il fraintendimento di un sentimento? La voglia di accasarsi? La voglia di mettersi un abito bianco? L’omologarsi alla maggioranza? Non sono cose stupide sapete quelle vi ho elencato, perché a volte arrivi ad un punto della vita in cui vuoi fare tutto quello che hanno fatto le tue amiche, e anche se l’uomo che hai vicino sai che non è “quello della tua vita”, perché a trovarlo ci si mette giusto una vita, la spinta a realizzare la prima meta di ogni donna adulta, “il matrimonio”, si fa avanti prepotente, e quel “finchè morti non vi sapari” diventa l’inizio proprio della tua di morte ovviamente. La mia tristezza forse è dovuta al disincanto, alla lucidità di vedere delle situazione che, colpa l’ esperienza, sai già che di che sorte creperanno. “E che fai la strega?” No, la palla non ce l’ho, e neanche ci tengo, il punto è molto più semplice, e cioè che la natura umana risponde agli stessi stimoli per tutti, quindi se le premesse non ci sono, o sono vacillanti, il risultato è garantito. Però, c’è un però, anzi ce ne sono due, uno è che ci sono le eccezioni, e di questo ne sono felicissima, l’altro però, è che è giusto che ognuna di noi arrivi a comprendere delle cose sulla propia pelle, sulle proprie orme, così che ripercorrendole, si può chiarire qual è stato l’errore, o il passo falso, e si possa riabilitare, o almeno certificare cosa non ci si deve aspettare. L’amore esiste, e come se esiste, ma non si trova al primo colpo quasi mai, (un po’ la vita ti fa tribolare se vuoi il tesoro dei pirati eh…che pretendi) cercando, provando, conoscendo, e mettendo a punto tanti compromessi, si riesce a generare un microcosmo equlibrato, ma le leggi devono essere chiare, e l’osservanza da parte di entrambi, garantita…altrimenti è solo una bella sfilata di abiti bianchi… e l’economia gira….
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A DOMANI!!
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