Ammazza come sono confusa. Ieri pensavo che stessimo andando verso la giusta direzione a NY, oggi ho già qualche ripensamento. Poi voi chiudetevi le orecchie perché devo parlare con Marc.
“Marc ma che ti succede? Parliamone? Sei stanco? Hai visto troppo film in bianco e nero? Non vuoi vestire nessuno per questa stagione perché vuoi dare spazio agli altri? Dimmi, io ti ascolto e sono sempre dalla tua parte, anche ora che non capisco che collezione hai fatto. Ti prego spiegamela,a me che sono ignorante e senza gusto.”
Ecco detto questo a Marc torniamo a noi.
Marc Jacobs, un sacco di righe, una collezione giocata solo su fantasie geometriche in prevalenza bianche e nere che ricordano i bagni degli anni ‘20 quando le signore andavano in spiaggia vestite. Una piccola declinazione di colore verso toni neutri e una sera optical con forme assolutamente geometriche. (Marc questa casa aspetta ‘a te’!)
Donna Karan ha giocato sui volumi e sulle asimmetrie, nessun azzardo nessuna sperimentazione linee sicure che stanno bene a tutte e colori basici dove l’immaginazione lascia davvero poco posto.
Tommy Hilfiger è andato anche lui sicuro verso la sua cifra identificativa lo sportweare proponendo anche lui molte righe (e dai..io le odio) e una donna che fa del suo tempo libero un modo per esprimere il suo stile Upper Side .
Vedremo oggi e speriamo in Dio…..comunque viva il made in Italy….(mi è scappata)
quoque Marc.. ma che succede?
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