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La cialtroneria

giovedì 23 agosto 2012

IL CORAGGIO

Ci sono giorni in cui mi imbatto sulle parole come fanno le macchinine radiocomandate contro una parete: pamh pamh pamh…un colpo dopo l’altro finchè non ho lo scatto, e capisco dove voglio arrivare.
Oggi la parola contro cui ho urtato è: CORAGGIO.
Cos’è il coraggio? E chi lo sa, non lo sapevano i nostri genitori che hanno vissuto gli anni di piombo, figurati se lo possiamo sapere noi che siamo alle prese con la Minetti.
L’etimologia del termine indica avere cuore, è formata da cor harbere, e l’idea di questo avere cuore fa pensare ad una persona  la cui virtù lo sostiene come un Fortitudo, o fortezza, non si sbigottisce o impietrisce dinanzi a difficoltà e pericoli: si gestiscono con serenità rischi, affrontando A VISO APERTO la sofferenza, il pericolo, l’intimidazione, l’incertezza, lo scandalo, la vergogna.
SILENZIO.
Non ci sono coraggiosi. La fibra morale che impone il vero coraggio è tutto quello che non c’è più neanche in parvenza vana e superficiale in nessuna sfera e scambio sociale.
Il prendere su di sé la propria responsabilità e rispondere del proprio operato, qualunque esso sia stato, è nell’impossibilità di tutti. Nessuno ci mette più la faccia..Nessuno coltiva più il coraggio.
In politica, in affari, in amicizia, in amore, in famiglia, ogni rapporto è minato dalla pavidità, irrisolutezza, vigliaccheria, viltà, indecisione. Si arriva sino ad un certo punto poi quando le cose prendono una piega più complessa più difficile, nel momento in cui c’è da metterci il cuore e la faccia…ecco che più nessuno è disposto a farlo. Due passi indietro, ci si defila senza spiegazioni. Vigliacchi!
Tutti partono con: si io vedrai…  per poi capitolare con un: chi? Io? No.
Che tristezza. Un uomo dice di amarti, e alla prima difficoltà fa una fuga che a confronto quella di Ulisse è nulla, un politico dice di avere un ideale che contratterà puntualmente nel giro di qualche favore, un’amica dichiara la sua lealtà che infrangerà nel giro di una chiacchiera, una stretta di mano fra uomini d’affari, diventerà una pugnalata per cedere ad un affare più vantaggioso.
Il coraggio è andato a farsi rifare l’etimologia, da avere cuore, a senza cuore… se non hai cuore, cioè la parte del sentimento che ci differenzia dagli animali, puoi esimerti di comportarti come avendolo. Ma il punto è con il cuore si nasce, ma con il coraggio no..si coltiva? Certo, come ogni virtù va coltivata e dimostrato a se stessi che si può essere coraggiosi non rinnegando nessuno tre volte, nel giro del primo canto del gallo.
Non mi piace la gente che non sa affrontare con coraggio la propria vita, quella che nessuno gli potrà sistemare perché è solo la sua, perché a campare ci vuole un gran coraggio,a fare scelte ci vuole coraggio, ad amare ci vuole coraggio, a perdonare di più, a condividere ugualmente, a dire ci penso io ancora.
L’audacia, la baldanza, la temerarietà, l’energia, l’intrepidezza il sangue freddo, questo ci vuole nella vita e questo ci si aspetta da chi ci è vicino, e questo ci si aspetta che un genitore insegni al proprio figlio, perché si possa dire:
Chi? Io? Si, io!

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A DOMANI!

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