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La cialtroneria

mercoledì 29 agosto 2012

CINEMA

Cavolo com’è cambiato il mondo. Io sono nata negli anni ’70, ma già era molto vivo il ricordo degli anni 60, le bellissime attrici i film monumentali, La dolce vita, i bravi registi, Cinecittà come una fucina di capolavori. Mamma era appassionata di film e la bravura era evidente anche ai miei occhi di bambina. Poi sono passati gli anni, Cinecittà è diventata come certe grandi aziende abbandonate perché l’amministrazione ha deciso di andare a produrre dove costa meno, il cinema si fa in America e di registi maestri non ce ne sono più. Ora che a Venezia ritorna la Mostra che dovrebbe riportarci almeno con il ricordo a quegli anni dove in Italia si respirava aria di grandi eventi, leggo che la madrina del cinema è Kasia Smutniak. O mamma mia, mi sono persa di sicuro un passaggio! Che ci fa la moglie di uno del Grande Fratello (povero Taricone) a Venezia? Che film ha fatto? Ma lo ha fatto un film? ma è un’attrice? Ma non faceva la modella? Boh, non ci capisco più niente, qui non leggi i giornali un giorno e tutto quello che pensavi di sapere non lo sai più. Fellini si è già rivoltato nella tomba, e chi glielo nega. Ma che sono attrici queste? Letitia Casta, ma anche questa fa la modella, che c’entra col cinema? Ve la immaginate voi la Magnani a fare la pubblicità di un profumo? Avrebbe inveito contro tutti, solo alla menzione. C’è un riciclo costante di personaggi, le solite 3 passano da un ruolo all’altro (modelle/attrici/madrine/testimonial) senza lasciare spazio a nessuno. Ci sono attrici bravissime, professionali, che nulla hanno da togliere o invidiare alla Cardinale, o alla Loren, ma che sia data visibilità alle brave. Facciamo recitare chi lo sa fare e chi ha dato prova di saper fare tanti ruoli diversi fra loro, una brava attrice è una trasversale: saper interpretare tanti personaggi e tutti brillantemente. Io non sono un’esperta di cinema ma una brava la riconosco… e quelle che ho visto sbarcare in laguna in questi giorni non sono proprio dei portenti…speriamo nei prossimi scafi, che portino un po’ di quel sano glamour che non ci faccia rimpiangere il cinema di 50 anni fa..a domani!







A DOMANI!

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