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La cialtroneria

mercoledì 13 giugno 2012

40 ANNI

Fra pochi giorni sarà il mio compleanno, e voi direte e chi se ne frega…giusto problema mio.
Il punto non è il giorno in cui sono nata, ma quanti anni fa sono nata…troppi!
Quest’anno compio quarant’anni. Quaranta??? A chi?!!
Io? Ma sono nata ieri, o forse l’altro?
Ragazze, quando mi scrivete dal blog o da FB e vedo la vostra data di nascita ’89-’86-’84 mi viene sempre istintivo fare conti, conto sempre, e di mettermi le mani nei capelli!!!
Sì perché io mi sento una ragazzina,ma hai fatti sono una donna, adulta, grande, matura (sempre da punti di vista).
Poi l’altro giorno mio figlio grande, mentre lo accompagnavo a scuola dal nulla mi dice: “mamma non puoi invecchiare troppo in fretta hai Lapo ancora troppo piccolo”.
Se non fossimo stati in aperta campagna lo avrei mollato lì e mandato a scuola a piedi…non si poteva, sarebbe arrivato a scuola per l’uscita.
Sapete di cosa era preoccupato mio figlio? Del fatto che avevo ritardato la mia tinta ai capelli di un paio di giorni…quei capelli bianchi mi marchiavano come mamma vecchia.
Fermi tutti devo ragionare.
È indubbio che quando avevo venti anni, ed osservavo le donne di quaranta, le consideravo lontanissime da me, e indubbiamente sciure.
Ma io sciura? No! O si? Mio figlio mi vede grande, (preludio di vecchia) le mie amiche mi vedono come una ragazzina tanto che l’altro giorno una di loro (Michela) non mi aveva riconosciuta in mezzo ai miei figli, le sembravo una sorella non pervenuta.
Certo, al mattino quando mi alzo, la mia faccia potrebbe appartenere a chiunque per la prima ora, (la mia non è di sicuro o almeno non è quella che conosco io), perché la mia vera fisionomia pena un po’ a rifarsi viva. Poi quando torna e ci salutiamo mi dico che anche oggi ce l’abbiamo fatta.
Le rughe che compaiono senza far male, pure fanno malissimo al mio amor proprio, ma mi dicono che fra quei segni c’è un vissuto intenso e anche pieno di ricordi.
Allora? Mi faccio qualche punturina? Mio figlio sarebbe felice, “mamma è giovane per noi”, ma io sono già giovane per me, giovane dentro ad un corpo che mantiene i segni di quello che ha conosciuto, vissuto ed affrontato.
Solo arrivando a questa età avrei ottenuto i risultati che ho raggiunto.
Nonostante sia una specie di demone con cui combatto, l’età è il risultato di tanti traguardi.
Moscarda, il protagonista di “Uno nessuno centomila” quando si accorge, dietro suggerimento di sua moglie, che il suo naso pende verso destra, inizia una disamina alquanto singolare della sua vita che va oltre l’apparenza, alla fine si fa convinto che noi non siamo ciò che vedono gli altri, perché quello che vedono gli altri, è un nome legato ad un corpo, ciò che siamo ognuno invece è un universo imbrigliato in un corpo.”la presunzione che la realtà, qual è per voi, debba essere e sia ugualmente per gli tutti gli altri…senza il minimo sospetto che tutta la realtà che vi sta attorno non ha per gli altri maggior valore consistenza di quel fumo”… così parlò Moscarda e così arriverà il mio compleanno…
A domani!!

La galleria fotografica mi solleverà d’umore!













2 commenti:

  1. per nostra natura non saremo mai in sintonia con l' età!vorremo sempre essere più grandi o più giovani!l'importante è stare bene..il resto è solo convenzione!=)

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  2. Concordo in pieno con Valentina...e penso che non siamo arrivate a 40 svegliandoci una mattina dopo esserci addormentati a quota 10...non abbiamo saltato passaggi, ma quei giorni li abbiamo vissuti tutti e so che concordi con me che tutto sommato tra gioie dolori e difficoltà varie non rinunceremmo neanche ad un istante di tutto quello che abbiamo passato.. perchè belli o brutti quei momenti ci hanno portato ad essere ciò che siamo oggi..e anche con parecchie cicatrici alla fine possiamo dirci soddisfatte dei nostri 40...

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